Quali sono le ultime informazioni sul gruppo Dyatlov. La versione più affidabile della tragica morte degli studenti al Dyatlov Pass

La misteriosa morte di nove turisti sulla Montagna dei Morti, avvenuta il 1 febbraio 1959, è considerata uno dei misteri più profondi degli Urali settentrionali fino ad oggi.

Hanno cercato di svelare il mistero del Dyatlov Pass, considerando molte versioni, che sono dettagliate in documentari e articoli di numerosi autori.

Quest'anno è uscito un altro film documentario e recentemente è uscito un film thriller americano, Il mistero del passo Dyatlov.

Dai documenti dell'indagine risulta che nove sciatori esperti hanno lasciato in fretta e furia la loro tenda sul pendio del monte Kholatchakhl (Kholat Syakhil) in serata, lasciando sci, cibo, vestiti caldi e scarpe.

Questa montagna, tradotta dalla lingua del popolo Mansi locale, la Montagna dei Morti, è associata a un'antica credenza che nell'antichità un certo spirito uccise su di essa nove cacciatori Mansi e da quel momento in poi tutti coloro che tentano di arrampicarsi la montagna sarà maledetta dagli sciamani.

Gli indigeni credono a questa leggenda e preferiscono non andare sul monte Kholatchakhl. Quale spirito malvagio ha ucciso gli sciatori nel 1959?

Senza capispalla, preparandosi per andare a letto, i giovani si sono precipitati a correre al buio lungo il pendio innevato verso la fitta foresta, dove non c'era possibilità di sopravvivere a una temperatura di circa meno 30 gradi Celsius.

Gli investigatori confusi, che hanno concluso che il gruppo è morto a causa dell '"influenza soprannaturale di una forza sconosciuta", hanno chiuso il caso e lo hanno messo sotto la voce "segreto".

I registri relativi all'incidente furono copiati e nuove indagini ripresero all'inizio degli anni '90, ma gli amici delle vittime, così come tutte le persone interessate che avevano qualche legame con il misterioso tragico incidente, non trovarono risposte.

“Se avessi l'opportunità di fare una domanda a Dio, gli chiederei: “Cosa è successo davvero ai miei amici che sono morti quella notte fatidica?”- ha detto Yuri Yudin, l'unico membro della spedizione di sci sopravvissuto perché non è salito sulla montagna.

Yudin e altri nove studenti dell'Istituto Politecnico degli Urali partirono per una spedizione sugli sci al Monte Otorten negli Urali settentrionali il 28 gennaio 1959. Tuttavia, la gamba di Yudin gli faceva male, non poteva seguirlo con il gruppo e rimase nel villaggio della 2a miniera del Nord, l'ultimo insediamento prima della salita.

Gli sciatori guidati dal 23enne Igor Dyatlov si sono accampati per la notte sul versante orientale di Kholat Syahyl, una montagna vicino a Otorten. Hanno piantato la tenda intorno alle 17:00 del 1° febbraio, hanno detto gli investigatori, citando le fotografie che hanno trovato dopo aver esaminato i rullini trovati tra gli effetti personali scartati dei membri della spedizione.

Nove sciatori hanno scelto un posto per dormire sulla pista: questo è stato il primo e fatale errore dei Dyatloviti e non è stato chiaro. Il gruppo potrebbe svoltare a soli 1,5 chilometri lungo la montagna nella foresta, dove avrebbero trovato rifugio dai duri effetti degli elementi o di altre forze sconosciute.

"Dyatlov probabilmente non voleva perdere la distanza che avevano percorso e decise di accamparsi sul fianco di una montagna", Yudin ha detto al telefono da Solikamsk, una città vicino a Ekaterinburg, dove si trova l'Università tecnica statale degli Urali, che all'epoca era un istituto.

Quando il gruppo di turisti ha lasciato l'istituto, Dyatlov ha promesso di inviare un telegramma non appena fossero tornati a Vizhay, dopo aver completato la loro scalata sui monti Otorten e Oiko-Chakur, intorno al 12 febbraio.

Ma Yudin ha detto che anche quando si sono separati, il leader del gruppo ha pensato che il viaggio sarebbe stato ritardato e che i turisti avrebbero potuto tornare alcuni giorni dopo il previsto. Quindi, nessuno si è preoccupato quando i Dyatloviti non si sono messi in contatto il 12 febbraio.

Solo il 20 febbraio, dopo che i parenti hanno lanciato l'allarme, una squadra di ricerca e soccorso composta da insegnanti e studenti ha lasciato l'istituto. Successivamente la polizia e l'esercito hanno inviato perquisitori su aerei ed elicotteri.

Dati incomprensibili

“Abbiamo scoperto che la tenda era mezza strappata e ricoperta di neve. Non c'erano persone lì, le cose e le scarpe dei bambini, le attrezzature e una stufa erano rimaste all'interno, un ceppo per accendere era nelle vicinanze ".- Mikhail Sharavin, uno studente che ha trovato una tenda, ha detto al telefono da Ekaterinburg.

Dai registri degli investigatori, si è appreso che la tenda era stata tagliata dall'interno e da essa portavano tracce di nove persone in uno strato di neve di un metro. Le tracce erano diverse: da stivali, piedi nudi e calze, e in uno stivale di feltro.

Gli investigatori hanno affermato che le impronte erano state lasciate dai membri della spedizione e hanno anche affermato che non c'erano prove di una lotta o altri fatti della presenza di estranei nel campo. Le tracce scendevano lungo il pendio fino al bosco e dopo 50-60 metri sono scomparse, coperte di neve.

Continuando la ricerca, Sharavin ha trovato i primi due corpi ai margini della foresta, sotto un alto cedro, a una distanza di 1500 metri dalla tenda. Erano Yuri Krivonischenko, 24 anni, e Yuri Doroshenko, il più giovane degli uomini del gruppo, aveva 21 anni.

I corpi degli studenti morti trovati erano privi di scarpe e capispalla, i palmi e le piante dei piedi erano ustionati e feriti.

Nelle vicinanze c'erano i resti carbonizzati di un incendio. I rami dell'albero erano rotti alti cinque metri, ha detto Sharavin. I rami spezzati erano sparsi sulla neve sottostante.

Il corpo di Igor Dyatlov (23 anni) è stato trovato, ha camminato in direzione della tenda dal cedro a 300 metri. Sulla strada tra il cedro e la tenda sono stati trovati anche i corpi di Zina Kolmogorova (22) e Rustem Slobodin (23): Kolmogorova - 850 m dalla tenda, Slobodin - 1000 metri.

Gli investigatori hanno detto che, secondo tutte le indicazioni, i morti si stavano dirigendo verso il campo, ma nessuno poteva spiegare perché i turisti fossero andati dove erano fuggiti così frettolosamente.

Le autorità hanno immediatamente aperto un procedimento penale, ma dopo l'autopsia dei corpi non hanno trovato prove di alcuna interferenza. I medici hanno stabilito che cinque persone sono morte di ipotermia.

Il cranio di Slobodin era rotto - una crepa lunga 6 cm e larga 0,5, ma la ferita che ha ricevuto in vita, secondo la conclusione della visita medica, non è stata la causa della morte. Morì anche di ipotermia, sdraiato a faccia in giù nella neve, che si sciolse dal suo respiro, formando una crosta di ghiaccio.

Ci sono voluti due mesi per trovare il resto degli sciatori. I loro corpi sono stati trovati sepolti sotto uno strato di neve di quattro metri in un burrone della foresta, a 75 metri dal cedro.

Erano Lyudmila Dubinina (21), Nikolai Thibault-Brignoles, 24 anni, il più anziano - Alexander Zolotarev, che aveva 37 anni, e Alexander Kolevatov (25) - a quanto pare, tre di questo gruppo di turisti sono morti per ferite.

La morte di Thibault-Brignolle è stata causata da una lesione al cranio e da un'emorragia cerebrale. Dubinina e Zolotarev avevano numerose fratture costali, inoltre Dubinina non aveva la lingua.

Ma allo stesso tempo, gli esperti medici non hanno trovato tracce di influenze esterne sui corpi dei morti. Tali gravi lesioni derivano solitamente da una collisione con un'auto in corsa o da una caduta dall'alto.

Tutti e quattro, che sono stati trovati per primi, erano vestiti più caldi degli altri. La gamba di Dubinina era avvolta in un pezzo di un maglione. Dopo aver esaminato i vestiti, l'esame ha rilevato un leggero contenuto di radiazioni.

L'inchiesta, però, è stata chiusa dopo pochi mesi, gli inquirenti hanno affermato di non essere riusciti a trovare la causa della morte di nove turisti del gruppo Dyatlov. Il caso è stato inviato a un archivio segreto.

Per tre anni, agli sciatori e ad altri turisti è stato vietato di visitare Dead Mountain.

"Avevo 12 anni all'epoca, ma ricordo la profonda risonanza che si sviluppò nelle persone, nonostante gli sforzi delle autorità per mettere a tacere i parenti dei turisti morti e gli investigatori",- ha detto Yuri Kuntsevich, il capo di Ekaterinburg, in un incontro con i fondatori della Fondazione Dyatlov, che stanno cercando di svelare il mistero.

Gli inquirenti hanno indagato sulla versione secondo la quale, presumibilmente, il locale Mansi potrebbe uccidere gli sciatori come rappresaglia per l'ingresso illegale nella loro terra. Ma questa teoria non è stata supportata da alcuna prova.

È stato documentato che né Otorten né Kholat Syahyl, la montagna dei morti, erano considerati sacri o tabù dai Mansi.

Un medico legale che esaminò gli organi dei morti nel 1959 riteneva che nessuna persona potesse infliggere tali ferite, poiché la forza del colpo era troppo forte, come accade a seguito di un incidente d'auto. Ciò è stato confermato dal dottor Boris Vozrozhdenny, come registrato nel fascicolo del caso.

Volo di palle luminose

Nel 1990, l'investigatore capo Lev Ivanov ha dichiarato in un'intervista che nel 1959 un alto funzionario regionale gli aveva ordinato di chiudere il caso e gli era stata sottratta una sottoscrizione "per mantenere segreti i risultati dell'indagine".

Ha detto che i funzionari erano preoccupati per i rapporti di diversi testimoni che parlavano di strani fenomeni. Inoltre, il laboratorio meteorologico e l'esercito hanno affermato che "sfere volanti luminose" sono state viste nell'area nel febbraio e marzo 1959.

"All'epoca sospettavo, e ora sono abbastanza sicuro, che questi palloncini dai colori vivaci avessero molto a che fare con la morte del gruppo". Ivanov ha detto in un'intervista a un piccolo giornale del Kazakistan.

Ci sono prove che contengono la testimonianza del capo di un altro gruppo di escursionisti che si accampò a circa 50 chilometri a sud del campo degli sciatori morti la stessa notte. Ha detto che il suo gruppo ha visto strane sfere arancioni fluttuare nel cielo notturno in direzione del monte Kholatchakhl.

L'investigatore Ivanov ha suggerito che uno degli sciatori potrebbe aver lasciato la tenda di notte, vedendo la palla volare nella loro direzione, ha svegliato gli altri con un grido.

Ivanov ha detto che la palla esplosa potrebbe aver ucciso quattro persone, che hanno riportato ferite gravi, ha anche spiegato la crepa nel cranio di Slobodin.

Yudin ha detto che pensava anche che una sorta di esplosione potesse essere stata la causa della morte dei suoi amici, e il livello di segretezza che circonda l'incidente suggerisce che il gruppo potrebbe essere entrato inavvertitamente in un campo di addestramento militare segreto.

Ha detto che tracce di radiazioni sui vestiti dei morti confermano la sua versione.

Il capo di Ekaterinburg Kuntsevich era d'accordo con questo, dicendo che un'altra prova della morte dell'esplosione era che i volti dei primi cinque sciatori morti erano di colore innaturalmente scuro.

"Ho partecipato ai funerali delle prime cinque vittime e ricordo che i loro volti sembravano abbronzati, avevano un'abbronzatura marrone scuro",- Egli ha detto.

"So per certo che i loro organi sono stati inviati per essere esaminati in contenitori speciali",- disse il turista sopravvissuto del gruppo Dyatlov.

Tuttavia, la versione della morte dell'esplosione è stata confutata, poiché non sono state trovate tracce dell'esplosione vicino al monte Holatchakhl.

Smentita anche la versione sul lancio di missili o test militari e sulla pulizia dei testimoni.

Durante le indagini, Mansi ha detto di aver visto alcune tracce di sciatori: "sconosciuti hanno seguito le tracce del gruppo Dyatlov due giorni dopo".

La gente del posto potrebbe inventare questo dopo essere stata torturata durante l'interrogatorio, quando hanno praticato una versione dell'attacco agli sciatori della gente del posto. Ne ha parlato uno degli inquirenti in un'intervista.

Cosa è successo davvero ai turisti?

La tragedia del 1959 ha acquisito numerose versioni, misticismo e mistero, la versione mistica con sfere luminose sembra particolarmente attraente, forse si intendevano gli UFO.

E nessuno ha preso sul serio ciò che hanno detto i turisti e gli amici di Dyatlov, che hanno studiato attentamente i materiali del caso, confrontando l'ubicazione dell'area, le condizioni meteorologiche e i caratteri degli stessi turisti.

Avendo esperienza di viaggio, sulla base dei fatti dei materiali dell'indagine, gli amici del gruppo Dyatlov hanno affermato che la morte del gruppo è stata causata da una grande tempesta di neve, un aumento del vento e un calo della temperatura da 0 a -30.

Hanno restaurato in dettaglio la cronaca degli eventi legati al segreto del passo Dyatlov. La verità è sempre semplice e accessibile, è solo che a volte non vogliono riconoscerla.

Ecco come è successo tutto nella realtà, secondo turisti esperti e amici del gruppo Dyatlov

La sera del 1 febbraio 1959, dopo aver raggiunto il pendio del monte Kholatchakhl (Kholat Syakhil - Mountain of the Dead), gli sciatori stanchi montarono una tenda, non avrebbero sciolto la stufa, poiché doveva essere appesa, e i turisti non hanno alzato il puntone centrale, e non lo hanno rinforzato sugli alberi, quindi come se non fossero in giro.

Sarebbe comunque ragionevole fissare il centro della tenda nemmeno per appendere il fornello, allagarlo e scaldarlo, ma almeno per evitare che le pendici della tenda si abbassino sotto il peso della neve che cade continuamente sulla tenda a causa di una tempesta di neve.

I turisti si scaldavano con l'alcol, si toglievano i vestiti e le scarpe bagnate, si strofinavano. Mentre il sole splendeva, non faceva ancora così freddo. Le nevicate e il vento si sono intensificati, inoltre, secondo i bollettini meteorologici, la neve cadeva bagnata e pesante.

La tenda era ricoperta di neve e, alla fine, la parete di fondo della tenda è crollata. Forse i ragazzi si sono spaventati, pensando che fosse caduta una valanga e che ne sarebbe seguita una seconda, quindi non c'era tempo per cercare le scarpe nella tenda schiacciata dalla neve.

Temendo di essere sepolti sotto la neve, che potrebbe travolgere la tenda con tutte le persone all'interno, o di essere spazzati via con la tenda da una raffica di vento, decisero di uscire il prima possibile e correre nella foresta salvatrice, dove potrebbe accendere un fuoco.

Questo potrebbe spiegare il taglio della tenda dall'interno, le tracce che portavano dalla tenda, la piccozza lasciata vicino alla tenda e il paio di sci sistemati, in modo che in seguito avrebbero potuto trovare il campo più velocemente se la tenda fosse stata completamente ricoperta di neve.

All'inizio andarono in modo organizzato, tenendosi per mano, superando le creste del kurumnik, attraverso cumuli di neve, sotto i quali sporgenze di pietra ghiacciata, le mani a volte si aprivano.

E qui accadde la prima tragedia: Rustem Slobodin, camminando con uno stivale di feltro, scivola, cade, sbatte la testa su un sasso, perde conoscenza, quelli camminano finché non si accorgono della perdita, e lo lasciano, lui, ripresosi conoscenza, è ancora cercando di camminare, strisciare, ma dopotutto, dopo 1000 metri il sentiero non si muove più, si blocca. Qui lo si troverà più avanti.

E gli altri stanno ancora andando verso la foresta, sperando di trovare riparo dalle intemperie e aspettare il maltempo accanto al fuoco. Ma anche qui, come se qualcuno spingesse i turisti a sbagliare uno dopo l'altro, indirizzandoli nelle grinfie della morte. Tre persone si separano dal gruppo per andare più veloci in cerca di riparo da una tempesta di neve e da un terribile freddo.

Erano gli sciatori più calorosamente vestiti e con le scarpe: Alexander Zolotarev e Nikolai Thibault-Brignoles, Luda Dubinina sono andati con loro.

Raggiunsero rapidamente la foresta, che iniziava in una conca già a 700-800 metri dalla tenda. Poi andarono a sinistra, facendosi strada tra gli alberi, grattandosi la faccia con i rami con l'unica speranza di trovare più velocemente un posto per l'accampamento, scavando una grotta nella neve, accendendo un fuoco e restando seduti fino alla fine del tempesta.

Al buio, ovviamente, non si sono accorti di come sono giunti a una ripida scogliera sulla sponda di un ruscello, non lontano dal quarto affluente del fiume Lozva, e sono finiti su una piccola sporgenza di neve, che di solito si gonfia negli Urali settentrionali negli inverni nevosi.

Una caduta da un'altezza di 5-7 metri - l'altezza di una casa a tre piani, sul fondo roccioso di un ruscello non ghiacciato, un po' polverosa di neve caduta, ha portato alla tragedia.

Tutti e tre hanno ricevuto ferite mortali descritte da esperti forensi. Thibaut-Brignolles ha ricevuto un grave trauma cranico e Zolotarev e Dubinina hanno ricevuto fratture multiple delle costole. Non potevano muoversi, Sasha Kolevatov è venuto in loro aiuto, che, insieme a Doroshenko e Krivonischenko e Igor Dyatlov, li ha spostati lungo il torrente più vicino al cedro, dove hanno acceso un fuoco.

Tuttavia, non potevano sollevare i loro compagni feriti dal burrone - c'era un burrone ripido - un muro, per i feriti dovevano fare la pavimentazione sottostante, che i motori di ricerca hanno trovato a 70 metri dal cedro, dove i ragazzi hanno anche acceso un fuoco e hanno cercato di sollevare i loro compagni dal ruscello qui.

Gli effetti personali di entrambi gli Yuris sono stati trovati sul pavimento: li hanno messi per i ragazzi. Tra i feriti e il pavimento c'era ancora una piccola sporgenza, che formava una cascata, e che impediva anche ai feriti di raggiungere il pavimento.

Più tardi, Lyuda Dubinina verrà trovata alla cascata, è stata girata per affrontare questa cascata ed era inginocchiata nell'acqua. Sasha Kolevatov è rimasto con i feriti e li ha riscaldati con il suo corpo fino alla fine della sua vita, dove è stato trovato congelato accanto a Sasha Zolotarev.

Prima di allora, Zinaida Kolmogorovaa si è separata dal gruppo, poi Igor Dyatlov. Raggiunto il cedro e scoperto che Rustem Slobodin non era tra loro, Zina andò prima a cercarlo, che salì il pendio abbastanza alto, fu trovata congelata a 650 metri dal cedro, poi Igor, dopo aver trasportato i feriti lungo il burrone.

Igor ha setacciato il pendio alla ricerca di Zina e Rustik ed è morto a 500 metri dal cedro, congelandosi, ma non rannicchiato in un embrione, come di solito accade in tali situazioni. Si aggrappò alla betulla, come se si preparasse ad alzarsi e tornare alla ricerca dei suoi amici scomparsi.

E al cedro, al fuoco, sono rimasti solo due Yuris dell'intera spedizione, si sono tolti i vestiti bagnati dopo che i feriti sono stati trascinati lungo il burrone, si sono asciugati e riscaldati e hanno iniziato ad addormentarsi. Poi, per non addormentarsi e per non congelare, sono stati costretti a mettere le mani e poi i piedi nel fuoco, concludono i medici: avevano gravi ustioni e ferite alle mani.

Questa versione spiega tutto e rivela le cause della morte con piena evidenza e conferma, i fatti esposti nel materiale investigativo e casi simili accaduti a turisti nelle stesse situazioni sia sulle montagne degli Urali settentrionali che su altre rotte turistiche.

La morte di un gruppo turistico, composto principalmente da studenti e laureati dell'Università Politecnica degli Urali (in seguito gli è rimasto il nome "gruppo Dyatlov") è sicuramente una delle tragedie più sorprendenti del XX secolo. Erano nove, morirono in una regione deserta degli Urali settentrionali nel febbraio 1959. Il caso, avviato a seguito di una morte misteriosa, è stato declassificato (ma solo in parte) nel 1989. Alcuni materiali sono stati ritirati e non resi pubblici fino ad oggi. Molte circostanze della morte di nove turisti sono ancora inspiegabili...

Cronologia degli eventi prima della morte

Così, il 23 gennaio 1959, il gruppo turistico partì da Sverdlovsk per una gita sugli sci. Il gruppo era guidato da un turista con una vasta esperienza Igor Dyatlov. La campagna aveva la terza categoria di difficoltà (secondo la classifica degli anni Cinquanta) ed era dedicata al ventunesimo congresso del PCUS. All'interno della sua struttura, i partecipanti al viaggio si sono impegnati a superare con gli sci almeno trecento chilometri nella parte settentrionale della regione di Sverdlovsk e scalare le cime di Oika-Chakur e Otorten.

Ecco un elenco dei membri di questo gruppo di tour:

1. Igor Dyatlov, studente del 5° anno della Facoltà di Ingegneria Radiofonica;
2. Rustem Slobodin, ingegnere di Sverdlovsk NIIKHIMMASH;
3. Yuriy Doroshenko, studente del 4° anno della Facoltà di Ingegneria Radiofonica;
4. Georgy Krivonischenko, laureato alla Facoltà di Ingegneria Civile, ingegnere presso la Mayak Production Association;
5. Zinaida Kolmogorova è una studentessa del 5° anno della Facoltà di Ingegneria Radiofonica;
6. Nicholas Thibaut-Brignolles, laureato alla Facoltà di Ingegneria Civile, ingegnere;
7. Lyudmila Dubinina, studentessa del 4° anno della Facoltà di Ingegneria Civile;
8. Semyon Zolotarev, laureato all'Istituto di Educazione Fisica della RSS Bielorussa, istruttore in un campeggio;
9. Alexander Kolevatov, studente del 4° anno della Facoltà di Fisica e Tecnologia;
10. Yuri Yudin, studentessa del 4° anno della Facoltà di Ingegneria ed Economia.

Non c'è errore, in origine c'erano dieci turisti. Sono andati in treno da Sverdlovsk a Serov il 23 gennaio. Poi siamo arrivati ​​a Ivdel, poi in autobus al villaggio di Vizhay.

La sera del 26 gennaio, a Vizhay, sono saliti a bordo di un camion di passaggio per il villaggio del 41° quartiere. La mattina del 27 gennaio, scoperti gli sci, il gruppo ha proseguito il percorso, si potrebbe dire, con leggerezza. Il fatto è che il capo del sito di disboscamento ha chiesto al nonno-cocchiere locale con un cavallo di aiutare i Dyatloviti e hanno avuto l'opportunità di caricare i loro pesanti bagagli sulla slitta.

Così il gruppo è arrivato alla 2a miniera settentrionale, che un tempo faceva parte di Ivdellag. Qui i Dyatloviti si fermarono per la notte in una delle capanne più o meno intatte. La mattina del 28 gennaio, uno dei membri del gruppo, Yuri Yudin, ha avuto un'infiammazione al nervo sciatico, un dolore alla gamba, e si è reso conto che non sarebbe stato in grado di continuare la campagna. È stato deciso che il gruppo avrebbe continuato il percorso senza di lui. Yudin, salutando tutti e dando ai suoi compagni il suo cibo e alcuni vestiti caldi, tornò al villaggio. Quindi ne restano nove.

Yuri Yudin si ammalò e lasciò il percorso. A differenza dei suoi compagni, ha vissuto fino a tarda età (è morto nel 2013)

È anche noto che al momento della partenza Dyatlov ha chiesto a Yudin di dire a tutti nel club turistico che il gruppo poteva tornare due o tre giorni dopo (solo il tempo, lo stato della neve non ha contribuito al rapido progresso lungo il percorso). In generale, inizialmente era previsto che il gruppo sarebbe tornato a Vizhay entro il 12 febbraio. Da lì, Dyatlov avrebbe inviato un telegramma in cui affermava che la campagna era stata completata.

Ma il 12 febbraio il gruppo non si è presentato nel punto finale del percorso. Nessuno si è messo in contatto nei giorni seguenti.

A proposito, è stato Yudin il primo a identificare gli effetti personali dei suoi compagni, ha anche identificato i corpi di Dyatlov e Slobodin. Ma ancora quasi non ha preso parte attiva nell'ulteriore, decennale indagine sulla tragedia.

Quello che è successo dopo che il gruppo ha lasciato la seconda miniera del Nord è noto solo dai diari sopravvissuti e dalle fotografie dei partecipanti alla campagna. Il 1 febbraio 1959, il gruppo trascorse la notte sul pendio del monte Holatchakhl (tradotto da Mansi, che si traduce come "montagna morta" o "montagna dei morti"), non lontano dall'allora passo senza nome. Tra i materiali ritrovati in seguito e sviluppati già durante le indagini, c'è una foto di come hanno allestito una tenda sul fianco di una montagna, l'ora indicata è circa le 17:00.

Nella notte tra il 1 e il 2 febbraio (anche se c'è chi crede che i turisti siano effettivamente morti più tardi, nel periodo dal 2 al 4 febbraio, ma ci atteniamo alla cronologia più popolare), è successo qualcosa di terribile sul pendio del Monte Holtchakhl - nessuno dei nove turisti è sopravvissuto quella notte.

Scoperta della tenda dei Dyatloviti

Il 22 febbraio 1959 furono lanciate le operazioni di ricerca e soccorso, una squadra di ricerca fu inviata lungo il percorso verso questi luoghi deserti.

Il 26 febbraio una tenda ricoperta di neve è stata trovata sul pendio del Kholatchakl. La parete triangolare posteriore della tenda è stata tagliata dall'interno.

Dopo che la tenda è stata dissotterrata, molte cose dei ragazzi sono state trovate lì. All'ingresso c'era una stufa fatta in casa, secchi, un po 'più in là - alcune telecamere. Qui sono stati trovati anche zaini, documenti e carte geografiche, diari dei partecipanti alla campagna, una banca con banconote. Cibo, diverse paia di scarpe erano più vicine al lato opposto. Altri reperti interessanti includono una piccozza trovata all'interno della tenda e una torcia trovata all'esterno, sul pendio della tenda. Non c'erano persone nella tenda.

Tracce intorno alla tenda indicavano che l'intero gruppo Dyatlov aveva lasciato la tenda, e molto probabilmente attraverso i tagli, e non attraverso l'ingresso principale. La gente correva al freddo pungente (era circa -30 gradi) senza scarpe e vestita male. Corsero a una ventina di metri dalla tenda. Quindi i Dyatloviti, in una fitta fila, in una specie di linea, si spostarono lungo il pendio. Inoltre, non sono scappati, ma si sono ritirati con il passo più ordinario. I motori di ricerca hanno notato colline di neve sporgenti: ecco come appaiono le impronte umane quando c'è una grande tempesta di neve sul terreno. Dopo circa mezzo chilometro di discesa si persero le tracce...

rilevamento di cadaveri

Il giorno successivo, il 27 febbraio, durante la discesa verso il fiume Lozva, a circa 1500 metri dalla tenda e 280 metri lungo il pendio, trovarono i primi morti: Yuri Doroshenko e Yuri Krivonischenko. Entrambi erano solo in mutande. Allo stesso tempo, si è scoperto che il piede e i capelli di Doroshenko vicino alla tempia erano bruciati e Krivonischenko aveva un'ustione alla parte inferiore della gamba sinistra e al piede sinistro. Vicino ai cadaveri c'era un pozzo del fuoco.

Più tardi, a circa 300 metri di distanza, Igor Dyatlov fu trovato morto. Era leggermente coperto di neve, sdraiato supino, abbracciando con la mano un tronco di betulla. Dyatlov indossava pantaloni da sci, un maglione, una giacca senza maniche di pelliccia e una camicia da cowboy. Sulle gambe sinistra e destra - calze diverse, su una - lana, sulla seconda - cotone. Il corpo di Zinaida Kolmogorova è stato ritrovato a 330 metri dalla testa del gruppo. Anche la ragazza indossava abiti pesanti, ma completamente scalza.

A marzo, il corpo di Rustem Slobodin è stato trovato sotto uno strato di neve a 180 metri da Kolmogorovaya. Era vestito abbastanza calorosamente, mentre sulla gamba destra c'era uno stivale di feltro, indossato sopra quattro paia di calzini (il secondo stivale di feltro era rimasto nella tenda). Un tratto caratteristico degli ultimi tre turisti trovati era l'ombra della pelle: secondo i motori di ricerca - rosso-arancio, nei documenti della visita medica forense - cremisi.

Gli altri membri del gruppo sono stati ritrovati solo a maggio, quando la neve ha cominciato a sciogliersi. Alcuni piccoli reperti hanno condotto i ricercatori nella cavità del ruscello. Per mezzo di sonde, qui, sotto la neve, hanno brancolato e dissotterrato un pavimento di quindici alberi, ma non c'erano persone. Sono stati trovati ancora più in basso, direttamente sul ruscello.

Allo stesso tempo, alcuni dei corpi che si trovavano qui avevano ferite terribili, apparentemente ricevute durante la loro vita. Dubinina e Zolotarev avevano fratture di dodici costole. Successivamente, l'esame ha stabilito che queste ferite possono essere ottenute solo da un colpo potente, simile a una caduta da un'altezza considerevole. Anche Dubinina e Zolotarev non avevano bulbi oculari: venivano spremuti o rimossi. Inoltre, a Dubinina mancava la lingua e parte del labbro quando è stata scoperta. E Thibaut-Brignolles aveva una frattura e, per così dire, premuto all'interno dell'osso temporale.

Molti dei partecipanti morti avevano orologi sulle lancette e, cosa interessante, mostravano tempi diversi. E un'altra stranezza: durante l'esame, si è riscontrato che alcuni capi di abbigliamento (maglioni, pantaloni) emettono radiazioni radioattive.

L'intero quadro della tragedia era pieno di stranezze nel comportamento dei diatloviti. Non è chiaro il motivo per cui non sono scappati dalla tenda, ma si sono allontanati da essa con un passo normale. Non è chiaro perché dovessero accendere un fuoco proprio su un cedro alto in un'area aperta e perché fosse necessario spezzare rami fino a cinque metri di altezza. Come hanno potuto ricevere ferite così terribili? Perché quelli che arrivavano al torrente e vi facevano i lettini non sopravvivevano, perché anche al freddo era possibile “resistere” lì fino all'alba? E la domanda chiave: cosa ha spinto il gruppo a lasciare la tenda con tanta fretta praticamente senza vestiti, scarpe e attrezzature speciali?

Il funerale dei membri della band a Sverdlovsk si è svolto da marzo a maggio. E il 28 maggio l'investigatore ha archiviato il caso. Nella risoluzione era scritto che una forza elementale irresistibile divenne la causa della morte dei diatloviti - una formula molto vaga.

Le versioni principali e più probabili

Tra le numerose versioni della morte dei Diatloviti, se ne possono distinguere diverse principali. Tra questi, la discesa dello "snowboard", l'attacco ai prigionieri fuggiti dalla colonia, la morte per mano dei Mansi, la distruzione del gruppo da parte dei militari o dei servizi speciali. Alcuni parlano di una lite tra turisti o di versioni vocali sull'impatto di un'arma potente, che sarebbe stata testata in URSS in quel momento. Infine, esiste una versione molto specifica (e cospirativa) della "consegna controllata" - che presumibilmente nelle montagne degli Urali settentrionali, i Dyatloviti incontrarono spie di un altro paese. Ognuna di queste versioni merita una discussione a parte.

Omicidio Mansi

Inizialmente, la popolazione locale degli Urali settentrionali, i Mansi, era sospettata dell'omicidio. Più specificamente, sospettavano di Mansi Anyamov, Kurikov, Sanbindalov e dei loro parenti. Ma nessuno di loro voleva ammettere nulla. Piuttosto, loro stessi erano spaventati. Alcuni Mansi hanno detto di aver visto misteriose "palle di fuoco" vicino al luogo della morte dei turisti. Non solo hanno descritto questo fenomeno, ma lo hanno anche abbozzato. In futuro, questi schizzi del caso sono scomparsi da qualche parte.

Alla fine, il sospetto di Mansi è stato rimosso. Il procedimento penale afferma che i Mansi, che vivono a un centinaio di chilometri da questo luogo, sono amichevoli con i russi: forniscono alloggio ai turisti, li aiutano e così via. E in generale, il monte Kholatchakhl non è un luogo sacro per i Mansi, al contrario, i rappresentanti di questa nazionalità hanno sempre cercato di aggirare questa vetta. Il pendio dove morì il gruppo, in inverno, secondo il Mansi, non è molto adatto alla pastorizia e alla caccia delle renne.

Una lite tra turisti, un attacco di prigionieri o bracconieri

C'è una versione secondo cui la causa della tragedia potrebbe essere una lite domestica o una rissa da ubriachi tra i partecipanti alla campagna a causa delle ragazze. Questa lotta avrebbe portato a violenze brutali e alla successiva tragedia. I turisti esperti rifiutano questa ipotesi. In particolare, Vitaly Volovich, esperto di sopravvivenza in situazioni estreme, si è espresso contro la versione del conflitto intestina.

Per quanto riguarda la possibilità di un conflitto con prigionieri in fuga, anche questa versione ha dei difetti. Non è chiaro, ad esempio, perché i detenuti non abbiano prelevato denaro e oggetti di valore (in particolare macchine fotografiche). Inoltre, l'investigatore della procura di Ivdel in quegli anni, Vladimir Korotaev, afferma che non ci furono fughe durante il periodo in cui i Dyatloviti morirono.

Si suggerisce inoltre che i Dyatloviti si siano incontrati con funzionari del Ministero degli Affari Interni (apparentemente dipendenti di Ivdellag), impegnati nel bracconaggio. Persone in uniforme per motivi da teppista, secondo alcuni, hanno attaccato i turisti, provocando la loro morte per freddo e ferite. Il fatto stesso dell'attacco sarebbe stato successivamente nascosto.

I critici di questa versione sottolineano che i dintorni del monte Holatchakhl sono di scarsa utilità per la caccia in inverno e quindi poco attraenti per i bracconieri. Viene inoltre messa in discussione la possibilità di un completo occultamento di uno scontro tra dipendenti dei vari servizi speciali con i turisti nell'ambito di una vasta indagine avviata.

Versione a valanga

Questa è una delle versioni più sviluppate. È stato proposto nel 1991 da Moses Axelrod, un partecipante alla ricerca. Successivamente, è stata supportata dai maestri dello sport (MS) nel turismo Evgeny Buyanov e Boris Slobtsov.

Il significato della versione è che una valanga ("snowboard") è caduta sulla tenda. L'ha schiacciato con un carico di neve significativo, che ha causato l'evacuazione urgente dei turisti senza vestiti e attrezzature pesanti, dopo di che sono morti per il freddo. È stato anche suggerito che le gravi ferite riportate da alcuni turisti siano le conseguenze di una valanga.

Buyanov sottolinea che la scena viene definita "aree con valanghe di neve ricristallizzata". Sulla base delle opinioni di alcuni esperti e citando esempi rilevanti, il ricercatore scrive che un crollo di neve compattata relativamente modesto (non più di dieci tonnellate), ma estremamente pericoloso - il cosiddetto "snowboard" - potrebbe scendere sul tenda. Le ferite di alcuni turisti nella versione di Buyanov si spiegano con lo schiacciamento tra la massa di neve ad alta densità e il fondo duro della tenda.

Gli oppositori di questa ipotesi sottolineano che non sono state trovate tracce del famigerato "snowboard", sebbene tra i partecipanti alla ricerca vi fossero alpinisti esperti. Respinta anche l'origine "a valanga" delle gravi ferite di tre persone: dopotutto, per qualche motivo, non ci sono tracce dell'impatto di una valanga su altri membri del gruppo e su oggetti fragili nella tenda.

Infine, il ritiro dei Dyatloviti dalla zona pericolosa di valanghe in basso, e non attraverso il pendio, è considerato un errore grossolano, i turisti esperti difficilmente avrebbero potuto commettere un errore del genere.

"Consegna controllata"

La versione cospirativa di Alexei Rakitin gode di una notevole popolarità. Secondo questa versione, diversi membri del gruppo Dyatlov erano agenti segreti del KGB. All'incontro, avrebbero dovuto trasmettere disinformazione relativa alle tecnologie nucleari domestiche, oltre a un maglione radioattivo, ad agenti stranieri (americani) travestiti da un altro gruppo turistico. Ma le spie straniere alla riunione si sono tradite accidentalmente, dopo di che hanno deciso di distruggere tutti i membri del gruppo Dyatlov.

In passato, l'ufficiale dei servizi segreti sovietici Mikhail Lyubimov ha reagito a questa versione con scetticismo. Notò che l'intelligence occidentale nei lontani anni Cinquanta mostrava davvero interesse per i segreti delle imprese industriali degli Urali e compiva spie. Ma perché trasferire un maglione radioattivo in una zona così deserta e remota non è assolutamente chiaro.

Inoltre, le tracce di radiazioni possono essere pienamente spiegate dal famoso incidente nello stabilimento di Mayak nel 1957. Uno dei diatloviti, Georgy Krivonischenko, ha partecipato alla liquidazione di questo incidente.

Versioni sull'impatto di alcune armi testate

Alcuni ricercatori ritengono che il gruppo Dyatlov sia stato vittima di una sorta di arma in fase di test, ad esempio un razzo di un formato fondamentalmente nuovo. Ciò avrebbe provocato una fuga precipitosa dalla tenda o addirittura contribuito direttamente alla morte. Come fattori dannosi, vengono chiamati componenti del carburante per razzi, uno stadio del razzo caduto, una nuvola di sodio, l'impatto di un'esplosione volumetrica, ecc.

Anatoly Gushchin, giornalista di Ekaterinburg, ha suggerito che il gruppo sia stato vittima di un test con una bomba al neutrone, dopo il quale, al fine di preservare i segreti di stato, è stata organizzata la morte di turisti in condizioni naturali.

Alcuni ricercatori hanno anche espresso una versione sull'influenza di una certa arma psicotronica sulla psiche dei turisti, a causa della quale hanno temporaneamente perso la testa e hanno iniziato a paralizzarsi a vicenda. Qui dovresti sapere che esiste una cosa come gli infrasuoni: si tratta di onde sonore al di sotto della frequenza percepita dall'orecchio umano. L'esposizione agli infrasuoni potrebbe portare al panico, a tutti i tipi di visioni e al fatto che i Diatloviti iniziarono a intraprendere azioni estremamente avventate.

Lo svantaggio principale di tutte queste versioni è che non ha senso testare nuove armi al di fuori delle gamme speciali. Solo nei campi di addestramento si può valutare l'efficacia di un'arma, i suoi pro e contro. Inoltre, l'Unione Sovietica in quegli anni ha sostenuto una moratoria sui test nucleari, e i partner occidentali avrebbero sicuramente registrato una violazione di questa moratoria.

Secondo Yevgeny Buyanov, un colpo accidentale nelle vicinanze del monte Kholatchakhl è in linea di principio impossibile. Tutti i tipi di missili del periodo corrispondente o non si adattano in termini di portata (tenendo conto dei probabili siti di lancio) o non sono stati lanciati nei giorni in cui si è verificata la tragedia.

Versioni paranormali

Ciò include versioni che utilizzano fattori per spiegare la morte dei Dyatloviti, la cui esistenza è stata finora negata in linea di principio dagli scienziati: palle di fuoco, l'arrivo di alieni, maledizioni e danni, un attacco di uno yeti (pupazzo di neve), un incontro con alcuni nani sotterranei, ecc.

Targa commemorativa in memoria dei Dyatloviti

Alla fine, tutti possono attenersi alla versione che vogliono, perché non c'è ancora una risposta esatta su come sia successo tutto e perché i Dyatloviti siano morti. Ma c'è un ricordo di questo incidente. Il passo, situato vicino al luogo di morte dei turisti, è ora chiamato Dyatlov Pass. E su una sporgenza di pietra vicino a questo passo, nel 1963, è stata installata una targa commemorativa con fotografie di nove giovani e coraggiosi turisti.

Successivamente, un'altra targa commemorativa è stata installata qui nel 1989. E a metà del 2012, in questo luogo sono state inoltre registrate diverse tavole con pubblicazioni sui diatloviti nell'edizione di Ekaterinburg dell'Ural Pathfinder.

Documentario "Dyatlov Pass: La fine della storia"

Perché questo caso è inquietante?
La cosa principale è che dopo aver letto migliaia di articoli e aver guardato video clip, capisco che tutti i ricercatori iniziano un'indagine dalla versione inventata di qualcun altro dello sviluppo degli eventi al Dyatlov Pass.

Sono imbarazzato dai cliché che sembrano essere radicati nelle menti dei ricercatori.

Timbro "La tenda è stata tagliata dall'interno dai turisti quando qualcosa li ha spaventati."
Chiunque volesse alleggerire la tenda poteva tagliarla. Chiunque potrebbe tagliare, dopo la morte dei turisti.
Riesci a immaginare una situazione in cui un camion con cognac si schianta improvvisamente vicino a casa tua? Chiunque sia coraggioso vorrà prendere una bottiglia per se stesso. Ed ecco la stessa situazione. I turisti sono morti "vicino alla casa di Mansi". Passeranno tre settimane prima dell'ubicazione ufficiale della tenda. Durante questo periodo, "sia uno scarabeo che un rospo" potrebbero visitare il luogo della tragedia.
Non tutte le persone hanno paura dei morti. Lì potrebbero apparire diverse catene di tracce, perché queste tracce di turisti? Perché si ritiene che le tracce siano apparse contemporaneamente?

Timbro "I turisti non hanno perso nulla". A giudicare dal modo in cui è stata condotta l'indagine, nessuno sapeva davvero cosa avessero i turisti. Cose identificate Yudin, identificazione
svolto con negligenza. Penso che cibo e scarpe siano stati rubati, e quindi per convincere la gente che non è stato rubato nulla, hanno dovuto consegnare cibo e cercare scarpe rubate.

Francobollo "Turisti congelati in pose dinamiche". Dove vedi le pose dinamiche? Sdraiato sulla schiena? Sdraiato dalla tua parte? Uno che abbraccia l'altro? I turisti si sono bloccati in posizioni più che strane. Due sotto il cedro: Krivonischenko e Doroshenko, qualcuno si è spostato dopo la morte. Noto che i corpi sono stati spostati prima che diventassero rigidi. Il corpo di Lyuda Dubinina non poteva muoversi dai corpi degli altri turisti con i quali è stata ritrovata, grazie allo scorrere dell'acqua del torrente. I corpi di Kolevatov, Zolotarev, Thibaut giacevano direttamente nel ruscello, nel corso dell'acqua e non si muovevano da nessuna parte perché sopra 4 metri di neve compattata giacevano. Il corpo di Lyuda Dubinina giaceva in accordo con il terreno su cui si trovava. Questo poteva succedere solo se Luda stesse morendo in quella posizione, o se qualcuno avesse spostato il corpo quando non era ancora congelato. Ecco una cosa così strana. I corpi non erano insensibili, ma venivano trasportati, girati, svestiti. A proposito, solo Kolevatov e Zolotarev hanno una posa normale per coloro che stanno gelando (uno scalda l'altro con il suo corpo) e questo sarebbe normale se non si trovassero nel ruscello. Un ricercatore scrive che i turisti si sdraiano deliberatamente nel ruscello per crogiolarsi nell'acqua, dicendo che l'acqua è più calda dell'aria circostante. A volte voglio portare i ricercatori fuori per staccare dai computer e avvicinarsi alla realtà.

Timbro "Camminai dalla tenda al cedro con i calzini, quindi fece il pavimento, accese un fuoco". In generale, non è realistico camminare sulla neve con i calzini. Le gambe iniziano subito a farmi male così tanto che voglio mettermi a quattro zampe, per non calpestare i piedi congelati. È impossibile camminare senza scarpe sulla neve! IMPOSSIBILE! Tanto più per molto tempo camminare, accendere un fuoco, trasportare compagni feriti, fare pavimentazione, cercare di tornare alla tenda. Le gambe si congelano subito e fanno così male che è IMPOSSIBILE calpestarle! Vai a camminare sulla neve, dai un'occhiata! Sul sito del Dyatlov Pass organizzerei una corsa di 1,5 km in calzini per i ricercatori, e per coloro che tornano alla tenda, darei l'Ordine di Dyatlov e le montagne dei morti!

E un mucchio di cliché "Nessuno è scappato dai campi" (beh, nessuno), "Non è stato sparato un solo colpo", "La tenda è stata allestita secondo tutte le regole" (solo Yudin potrebbe dire se è stato installato secondo tutte le regole), "Sul luogo della tragedia non c'erano più persone" (e che poi ha lasciato una torcia sul pendio della tenda dopo che la tenda era stata innevata, che ha lasciato una scia di urina vicino alla tenda, da dove venivano gli sci in più)?
Di articolo in articolo, i ricercatori ripetono questi cliché come i pappagalli.

È successo tutto nella notte del 2 febbraio.
E come viene dimostrato? Una foto di dove è allestita la tenda? Ultima voce di diario? Nulla è stato dimostrato. Poiché il caso è stato avviato il 6 febbraio, l'incidente potrebbe essersi verificato dalla notte del 2 febbraio alla sera del 5 febbraio. E sono tre giorni interi! Durante questo periodo, è stato possibile volare a Mosca e tornare. Ci viene detto con insistenza del 2 febbraio. Perché e chi ne ha bisogno? È vantaggioso per qualcuno che scompaiano tre giorni, il percorso del gruppo per questi giorni scompaia. In modo che un gran numero di motori di ricerca rallenti al Dyatlov Pass e non vada oltre. L'immagine dell'installazione della tenda è estremamente strana. La pendenza è completamente diversa, c'è molta più neve, è impossibile identificare le persone nella foto e i turisti non avevano nulla con cui scavare una buca così grande, non avevano una sola pala.
Scrivono che la neve è stata scavata con gli sci. Vi ricordate questi sci di legno, potevano rompersi, perché la crosta, nel punto in cui era montata la tenda, era dura.

Anche il capannone è una grande stranezza, sia per il luogo che per il modo in cui è installato. Solo un pazzo completo può seppellire il cibo nella neve e lasciarlo per due giorni. Nella neve, qualsiasi animale annuserà e scaverà preziose scorte di cibo per l'inverno. Sì, e i cacciatori di Mansi potrebbero trovare un magazzino e prendere prodotti preziosi. Il magazzino fu costruito in un luogo dove non sarebbero tornati, il magazzino non fu fatto prima della salita, ma lontano dal monte Otorten, dove sarebbero saliti. Sono particolarmente soddisfatto della salsiccia bollita da 4 kg che si trova nel magazzino. Chi ha bisogno di portare la salsiccia bollita durante un'escursione? E se lo facessero, lo mangerebbero prima.

La cosa principale sono gli ultimi quattro turisti trovati con gravi ferite per tutta la vita.
Tre: Zolotarev, Kolevatov, Tibo, sono stati trovati nel ruscello. Questi tre stavano mentendo quando sono morti. E avrebbero dovuto essere trovati per terra. Non potevano spendere la fatica di fare un pavimento, ma muoiono in un ruscello sulla neve. Allora qualcuno venne dopo la loro morte (se la pavimentazione era fatta da turisti), il 6 o 7 febbraio, tolse dal pavimento i corpi congelati, quando non erano ancora coperti di neve, e li mise nel ruscello. E chi potrebbe essere se, secondo le assicurazioni di molti ricercatori, al passo non ci fosse nessuno se non un gruppo di turisti? Poi l'ha fatto LUDA Dubinina (per il fatto che Zolotarev si è tolto giacca e cappello, l'ha privata degli ultimi vestiti caldi)! Perché solo lei è stata trovata in una posa dinamica! Ha ucciso tutti, ha messo gli ultimi in un ruscello ed è morta di dolore, pregando su una pietra. E poi è venuto un topo e le ha rosicchiato la lingua. Topo, compagni, la causa di tutto quello che è successo! È come una favola.

Per coloro che pensano che i turisti abbiano scavato una tana nella neve, non sapendo che un ruscello scorre sotto la tana, c'è un argomento. È necessario rispondere alla domanda, come hanno fatto i turisti a scavare una tana per quattro persone se gli sci sono stati lasciati sotto la tenda? È molto importante guardare su Internet come sono fatte queste tane (sono fatte per una persona).

Dall'inizio dell'apertura del caso il 6 febbraio al ritrovamento dei primi cadaveri e alla riapertura del caso il 26 febbraio si svolgeranno 20 giorni di azioni investigative, di cui non sappiamo nulla. Durante questo periodo, le scarpe spariranno dai cadaveri e saranno trasferite nella tenda, i cadaveri saranno trasportati, spostati, le tasche capovolte, i vestiti saranno confusi. Apparirà un magazzino incomprensibile, i prodotti in cui saranno ricoperti di cartone, che nessuno del gruppo ha portato o portato con sé.

Chi sapeva, ma non poteva rivelarci - sciocchi, tutta la verità? E questo è Lev Ivanov, l'investigatore incaricato del caso. Perché ha scritto l'articolo?
Ha scritto un articolo e ha messo la risposta in bella vista! Ecco le parole dell'articolo.
"Quando siamo atterrati nella taiga e poi abbiamo sciato sul monte OTORTEN, abbiamo letteralmente trovato e scavato una tenda di turisti innevata letteralmente in cima." (Dall'articolo "Il segreto delle palle di fuoco" di Lev Ivanov, investigatore nel caso della morte del gruppo).
Cosa ne pensi, Ivanov ha erroneamente chiamato una montagna dopo l'altra? Holtchakhl confuso con Otorten? Meccanicamente, come si dice ora del biglietto di Tempalov, cambiò automaticamente il nome, perché pensava a una montagna, ma ne nominava un'altra?
Noto che “letteralmente al vertice”, letteralmente! Hanno trovato una tenda sulla cima del monte Holatchahl? Almeno? No, sul pendio.

Le azioni e le risposte della moderna procura sono semplicemente ridicole! Nulla è cambiato nelle menti dell'ufficio del pubblico ministero dal "Re dei piselli" ai giorni nostri. Dicono che il pubblico ministero Tempalov abbia commesso un errore con la data nella nota. E anche il procedimento penale è stato avviato erroneamente in una data diversa (il 6 febbraio, e non il 25-26 febbraio, quando hanno trovato la tenda). E in questo caso ci sono radiogrammi che contraddicono il corso generale di ricerca dei corpi dei turisti.
Questo caso è una questione di errori e incongruenze, o forse di lavoro molto ponderato.
È interessante notare che i turisti stessi hanno dato il via allo sviluppo dei film. Quando l'ho letto per la prima volta, sono rimasto molto sorpreso. Io stesso ero impegnato nella fotografia e so che in caso di sviluppo non riuscito, il film può essere rovinato, illuminato. Il film è stato posto in un serbatoio e la soluzione è stata versata al buio completo. Lascia al caso documenti così importanti. "Che negligenza!" - Ho pensato allora.

Diciamo solo che è andato tutto liscio. I turisti hanno perso la testa e hanno montato una tenda a 1,5 km dal loro magazzino sul fianco di una montagna durante un uragano. Quindi lasciarono la tenda e tutti scesero per il pendio, dove morirono per il gelo.
Qualcuno, sconosciuto, ha dichiarato alla polizia di aver visto una tenda abbandonata e diversi cadaveri di turisti. Secondo la dichiarazione, l'investigatore doveva controllare le informazioni e assicurarsi che tutti i turisti morissero o venissero in aiuto di coloro che sono sopravvissuti. Il distaccamento di polizia si è recato nel luogo indicato dove era convinto dell'affidabilità delle informazioni e ha dovuto svolgere le prime misure investigative: un'ispezione della scena. Questa squadra trova una tenda e cadaveri di turisti. È assolutamente incredibile! Continuano gli uragani, soffiano forti venti. I cadaveri dei turisti sono lontani dalla tenda. Questo distaccamento trova i cadaveri, che poi cercano e non riescono a trovare gruppi di distaccamenti di ricerca, per qualche motivo trascina i cadaveri di Krivonischenko e Doroshenko e li copre con una coperta, sposta i cadaveri degli ultimi quattro nel ruscello e si toglie scarpe dai cadaveri di Dyatlov, Kolmogorova, Slobodin, quindi piega le scarpe nella tenda, taglia il pendio della tenda. E solo allora, quando i parenti dei morti iniziano a "suonare l'allarme", dimenticano il luogo in cui hanno trovato i cadaveri e la tenda, e cercano di nuovo, fanno un falso magazzino. Quante azioni incredibili nella normale morte di turisti per un uragano e un gelo.

1.1. Una traccia di urina. "Quando indagano sui casi, non ci sono dettagli minori: gli inquirenti hanno un motto: attenzione ai dettagli! Vicino alla tenda è stata trovata una traccia naturale che un uomo l'ha lasciata per piccoli bisogni. È uscito scalzo, con dei calzini di lana ("per un minuto”). Poi questa traccia di piedi scalzi viene tracciata a valle. (Dall'articolo di Lev Ivanov "Il mistero delle palle di fuoco").
Molti taceranno su questo, come se loro stessi non avessero mai visto un gabinetto. Non è consuetudine parlarne. E parleremo. Se hai fatto una lunga escursione invernale con zaini e tenda, allora non c'è bisogno di spiegare quanto sia difficile alleviare se ci sono due sessi durante l'escursione, quando le ragazze vanno a sinistra e i ragazzi vanno al Giusto. Nelle condizioni di un'escursione, quando hai bisogno di fare pipì, toglierti lo zaino, gli sci, trovare un cespuglio dietro cui nasconderti, toglierti diversi strati di vestiti ed esporre il tuo culo a un gelo di 20 gradi, è impossibile alleviare te stesso durante il viaggio stesso, questo può essere fatto solo durante una sosta e un parcheggio. È ancora più difficile quando vuoi "in generale", ma non ci sono cespugli e alberi. Molto presto, i turisti non saranno più timidi durante il viaggio. Questo accade in gruppi di atleti, quando, ad esempio, c'è uno spogliatoio e ragazzi e ragazze devono cambiarsi contemporaneamente.
In breve, siamo arrivati ​​al parcheggio e abbiamo subito deciso dov'era il bagno condizionato. Hanno calpestato la neve e qui hai nove tracce di urina e nove "mucchi". E solo allora salì nella tenda e cominciò a prepararsi per andare a letto. E pensare che si può lasciare la tenda uno alla volta (arrampicandosi sugli altri), oppure uno ha fatto la pipì e nessun altro ha voluto, questa è stupidità.
Cosa consegue dal fatto che è stata trovata una sola traccia di urina? C'era solo una persona nella tenda.
Non posso collegare questa conclusione all'intera storia. Supponiamo che Kolmogorova sia rimasta nella tenda e che tutti, subito dopo aver montato la tenda, si siano diretti verso la foresta in cerca di cespugli per alleviare se stessi.
O il fatto che i turisti non hanno montato una tenda in questo posto, ma qualcun altro l'ha montata lì.

1.2. Sciare sotto la tenda.
Consiglio a tutti di fare un'escursione invernale e provare a mettere gli sci (9 paia) sotto la tenda. Molto presto ti renderai conto che gli sci sono duri e non c'è calore da parte loro, e occuperanno anche un'area pari alla metà della lunga tenda Dyatlov. E l'altra metà? Sciare sotto la tenda, è una specie di "merda". Gli sci sono un'attrezzatura vitale. Senza di loro, è impossibile muoversi sulla neve. Gli sci devono essere protetti e tenuti sempre pronti al combattimento. Ad esempio, qualcuno stava andando a prendere legna da ardere e gli sci sono sotto la tenda.
Conclusione? Una tenda è stata montata con gli sci da qualcuno che non sa come prendersi cura di loro durante un'escursione, quando ci si può muovere solo con gli sci.
Gli sci di legno potrebbero rompersi se calpestati senza successo, in particolare la punta piegata dello sci potrebbe rompersi. Lo so perché da bambino sciavo spesso proprio con questi sci.

1.3. Freddo durante la notte.
Un pernottamento freddo è un pernottamento in tenda a temperature dell'aria inferiori allo zero (all'esterno). È molto buono se puoi riscaldare la tenda con una stufa in una notte fredda. Una stufa a legna è un'altra "emorroide". Se il forno è riscaldato, si riscalda molto forte. C'è sempre la possibilità di incendio. Per riscaldare la stufa è necessaria una persona di turno. Deve guardare la stufa, posare legna da ardere, fare in modo che non cada carbone, in modo che la stufa non fumi. Questo è un processo complesso. Come l'installazione della stufa, così è il processo di fusione e cottura. È impossibile accendere la stufa a legna cruda. Ci dovrebbe sempre essere una scorta di legna da ardere secca. Ci vuole molta legna da ardere per mantenere la legna accesa tutta la notte. Devono essere asciutti, altrimenti il ​​forno fumerà. È impossibile dormire in una tenda fumosa. Dopo aver installato la tenda, è necessario mettere immediatamente in piedi la stufa, rimuovere il tubo, fonderlo e quindi arrampicarsi nella tenda.
È interessante notare che la tenda è stata montata per l'ultima notte, ma la stufa non è stata assemblata per la fornace. O forse chi ha montato la tenda non sapeva come montare correttamente la stufa?
Una persona può passare la notte in una tenda di tela a meno venti senza una stufa? Penso che debba essere una persona indurita del nord. Per sopravvivere qui sono necessarie condizioni speciali. Ad esempio: trascorrere solo una notte in tali condizioni.
E la domanda è: dove trovare legna da ardere secca? Puoi prenderli dalla gente del posto, oppure puoi trovare sushnina (albero secco) nella foresta. Tagliare un albero, tagliarlo in tronchi, quindi dividerli in tronchi con un'ascia.
Penso che solo nel caso più estremo un turista installerà una tenda a una distanza di un chilometro e mezzo dall'albero secco più vicino.

Questo è ora che stiamo andando a fare un'escursione con una stufa a gas e bombole di gas. Anche una tale stufa e cilindri hanno un peso, ma questo peso è incomparabilmente più leggero di una stufa a legna. Il fornello a gas è praticamente sicuro, non è necessario alcun addetto per tenerlo d'occhio.

1.4. Peso in eccesso.
Fare trekking in inverno, quando bisogna percorrere 300 km, anche senza bagagli su strade battute e pianeggianti, è difficile. Non credi? Percorri almeno 100 km e lascia che un'auto ti segua, che ti salverà in caso di emergenza. E poi un'escursione con la cattura delle cime e pernottamento in tenda. E ora non devi solo muoverti, ma anche trasportare i bagagli. Quanto può portare una donna? Troviamo la norma: 7 kg. Se inizi a contare il peso del bagaglio per ogni turista durante un'escursione, ottieni numeri grandi (30 kg). Solo i prodotti sono stati trovati in un magazzino del peso di 55 kg. Aggiungi loro il peso della tenda, fornello, piccozza, seghe, altre attrezzature, aggiungi tre litri di alcol, stivali di feltro, legna da ardere per la stufa. Aggiungete a questa cifra il peso delle cose, dopo la partenza di Yudin, e capirete che questo è tanto, quasi in modo proibitivo, soprattutto per le donne. Spesso i ricercatori scrivono che le donne in una campagna erano tristi per qualche motivo sconosciuto. Questa è la ragione per te: troppo bagaglio. Non per niente la gente del posto e un carro con un cavallo aiutano i Dyatloviti.

1.5. Perché Yudin se n'è andato?
E si rese conto che non sarebbe stato in grado di trasportare per 300 km le cose che gli erano state caricate addosso. Era il più saggio di tutta la storia. Non appena il cavallo è tornato indietro, anche lui è tornato indietro. Guardo il volto sorridente di Yudin nell'ultima foto di addio e non riesco a credere che la persona sia molto malata e abbia lasciato la gara, riferendosi alla malattia. Ho visto un'intervista con Yudin ed era chiaro con quanta attenzione pensa alle sue risposte, come evita di rispondere alle domande, come è astuto in alcuni punti, come i suoi occhi cambiano e come si comporta irrequieto. Potrebbe non significare nulla, o forse sapeva qualcosa che non poteva dire alla gente.

1.6. Disciplina.
Leggendo i diari, è stato sorprendente come "zoppicasse" la disciplina nel gruppo Dyatlov. Si sono alzati tardi, si sono preparati a lungo, hanno fatto cose stupide, "perseguitati". Le responsabilità non sono state assegnate. Basti pensare che durante una delle notti, una giacca trapuntata andò a fuoco e durante la campagna fu riparata una tenda strappata. Con tale disciplina, nelle condizioni di una campagna del terzo gruppo di complessità, sarebbero morti senza missili, UFO, militari malvagi, detenuti, Mansi e altre persone.

1.7. Da nuovo.
Si è scoperto che il 2 febbraio tutti i turisti del gruppo erano vivi, c'era una guida con un cavallo che portava i bagagli e questo fatto è stato segnalato al pubblico! Questo fatto suggerisce che i Dyatloviti molto probabilmente scalarono Otorten. Ed era necessario cercare manufatti sul monte Otorten e non sul passo Dyatlov.
I ricercatori hanno trovato il testimone Salter PI, che ha detto che c'erano 11 corpi che sono stati portati dal passo quasi contemporaneamente, erano molto sporchi. Pensa, dove hanno trovato lo sporco quando c'era la neve tutt'intorno? Caduto nel fango in inverno? Hai trovato un bunker e c'è dello sporco? Dov'è umido e fangoso in inverno?
E l'ultima notizia: un'altra persona è stata sepolta nella tomba di Zolotarev (cosa di cui dubito, uno studio così importante è stato condotto in modo troppo superficiale e negligente).

Spesso i ricercatori citano casi di morte di turisti apparentemente simili, ad esempio la morte del gruppo di Korovina nelle montagne di Khamar-Daban. Penso che il caso della morte del gruppo Dyatlov differisca in un dettaglio significativo. Quando i Dyatloviti scesero al cedro, furono in grado di accendere un fuoco. Credo che un incendio sia una condizione molto importante per la sopravvivenza. In questo caso, qualcuno potrebbe morire, ma non l'intero gruppo. Il gruppo di Korovina era più giovane, con meno esperienza (bambini).

Penso che scopriremo esattamente come sono morti i turisti. Risonanza molto grande. Un gran numero di persone ha intrapreso la ricerca. Tutto non scompare e da qualche parte c'è un documento con la risposta a tutte le nostre domande. Ora un sacco di attrezzature e attrezzature diverse da privati. Molti turisti e ricercatori seguono le orme del gruppo Dyatlov.

Vecchio.

Questa versione è nata a seguito di molti anni di studio dei documenti disponibili su Internet sulla morte del gruppo di Igor Dyatlov, grazie all'esperienza turistica e al pernottamento in tenda a temperature dell'aria sotto lo zero (da -5 a -15 gradi) .
Il caso della morte di turisti nella regione del Monte Otorten iniziò il 6 febbraio 1959, come sarebbe potuto accadere se la tenda fosse stata ritrovata solo il 26 febbraio? Molto semplice. Qualcuno ha trovato i turisti morti e ha rilasciato una dichiarazione all'investigatore. Chi potrebbe essere? Potrebbe essere probabilmente un cacciatore o uno dei turisti, quello che è sopravvissuto.
Non è stato l'uccello sulla coda a portare la notizia.
- So che i corpi dei turisti morti giacciono sul monte Otorten. - disse l'uomo.
Quindi li hai uccisi. - Rispose l'investigatore. (Situazione tipica per la Russia).
Ma cosa accadrebbe se quattro turisti si rivolgessero alle persone, denunciassero la morte dei loro compagni e morissero a causa del lavoro di un investigatore zelante? Tali casi non sono rari in Russia.
Uccidi, a seguito della pressione investigativa, e poi caddi sulle forze soprannaturali. Ricordi il film molto bello e rivelatore "Cold Summer of 53rd"? Era un periodo in cui decine di migliaia di criminali venivano rilasciati dai campi e i personaggi principali Kopalych e Luzga stavano scontando la loro pena - uno come "spia inglese" e il secondo per essere stato circondato e solo un giorno in cattività.
L'interrogatorio del capo dell'unità di comunicazione del dipartimento forestale di Vizhai Popov V.A. iniziò il 6 febbraio 1959: “Il testimone testimoniò: nella seconda metà di gennaio 1959, nel villaggio di Vizhai, vidi due gruppi di turisti che erano dirigendosi verso la regione della catena degli Urali. C'è una nota del procuratore della città di Ivdel I.V. Tempalov del 15 febbraio "... sul fatto della morte dei turisti, sono stato convocato e parto per Sverdlovsk per 2-3 giorni" ...

E trovarono i turisti morti nella regione del monte Otorten, e non in qualche altro luogo, come risulta anche dal titolo del caso. Poi inizia la consueta indagine, durante la quale si scopre che i turisti sono morti stranamente e il danno ai corpi non conferma il congelamento. Decidono di classificare la morte dei turisti e trascinano il caso. Il procuratore di Ivdel Vasily Tempalov e l'investigatore Vladimir Korotaev hanno nascosto le informazioni sulla morte del gruppo.
E lo trascinarono in ogni modo possibile fino al 26 maggio 1959. Inizia così il caso, che è oggetto di indagine fino al 2019, e finora non si vede la fine. In primo luogo, è stata sequestrata la mappa del percorso del gruppo che ha dovuto essere ripristinata (grazie a Rimma Kolevatova). È sciocco pensare che Dyatlov non abbia fornito il percorso del gruppo al club sportivo UPI.

Dove andresti a cercare i turisti scomparsi del gruppo Dyatlov? Naturalmente, su Otorten, questa era la vetta principale che i turisti avrebbero conquistato. Per quanto tempo potrebbero rimanere lì le tracce del gruppo? Sì, per niente. Lì, in generale, non si sono conservate tracce fino al 26 febbraio (la crosta, il vento e la bufera di neve nascondevano ogni traccia). Potrebbe esserci solo un segnalibro lasciato dai Dyatloviti.
Per rimuovere le tracce della presenza del gruppo sul monte Otorten, è stato necessario rimuovere il segnalibro. Si può solo presumere che il segnalibro fosse ed era "Evening Otorten" - un volantino di combattimento scritto il 1 febbraio 1959. Altrimenti, perché chiamarlo un messaggio scritto su un foglio di quaderno, l'originale o una copia del quale per qualche motivo non è stata conservata?

Noto che fino ad oggi, poche persone sono alla ricerca di manufatti sul monte Otorten, perché è detto in modo chiaro e definitivo: la tenda e i cadaveri dei turisti sono stati trovati nell'area del Dyatlov Pass (nome moderno). La tenda è stata trovata da Slobtsov e Sharavin, si sono subito resi conto che questa era la tenda del gruppo Dyatlov e che i turisti l'hanno lasciata in preda al panico e sono corsi giù per il pendio. Era buio ei turisti hanno lasciato la tenda, facendo dei tagli nel pendio della tenda. Sono scappati, lasciando vestiti caldi e scarpe nella tenda, erano così spaventati che hanno perso la testa. Da dove vengono tali inferenze?
È a causa di questo francobollo che sono nate molte versioni assurde.

Osserviamo la mappa e vediamo che ci sono diversi modi per andare al Monte Otorten. Uno è percorrere il Lozva, da esso svoltare verso l'affluente Auspiya e attraversare le montagne, l'altro è percorrere l'Auspiya fino al monte Holatchakhl, attraversare il passo (Dyatlova) fino al 4° affluente del Lozva e percorrere il affluente del Lozva al lago Lunthusaptur. Un'altra cosa interessante è che dal secondo nord puoi andare dritto lungo Lozva fino a Otorten senza svoltare su Auspiya. Perché è necessario camminare lungo i fiumi (vicino ai fiumi)? Perché c'è acqua e legna per la stufa e meno vento e più caldo. Il fiume è la strada. E dalla testimonianza di Anyamov, si scopre che a febbraio hanno visto tracce del gruppo nella parte superiore del fiume Lozva.
Ma lungo Lozva non è stato un percorso facile. Era gravemente congelato ed era possibile fallire.

Alcuni esperti di Dyatlov ritengono che i Dyatloviti siano sfuggiti alla svolta per Auspiya e abbiano camminato lungo Lozva per altri due chilometri, quindi sono tornati e hanno percorso Auspiya (hanno fatto una deviazione).
Il diario di Dyatlov del 31 gennaio dice che in questo giorno hanno tentato di scalare il monte Holatchakhl (Ci stiamo allontanando da Auspiya, è iniziata una leggera salita, siamo andati oltre il confine della foresta, la velocità del vento è simile alla velocità dell'aria quando l'aereo si stava alzando, eravamo molto stanchi, siamo scesi ad Auspiya e ci siamo fermati per la notte). Allo stesso tempo (molto probabilmente), i Dyatloviti si resero conto che era impossibile camminare lungo la cima delle montagne, e quindi dovevano prendere l'unica decisione giusta: tornare a Lozva e camminarci lungo, come consigliato dalla gente del posto. Invece di tentare di attraversare il passo e cercare l'affluente Lozva dall'altra parte nella neve alta, o, anche se soffia via, attraversare le montagne.

E, molto probabilmente, sono tornati il ​​1 febbraio a Lozva e il 2 febbraio un residente locale ha portato le loro cose e tutti erano ancora vivi. E poi c'è una spiegazione per le piste da sci dei turisti lungo Lozva.
Tuttavia, sia le impronte nella parte superiore della Lozva che la storia della guida potrebbero non appartenere al gruppo Dyatlov, ma al secondo gruppo di turisti.
Scrivono che I.D. Rempel convinse Dyatlov a non percorrere questa strada, Gennady Patrushev lo convinse a non percorrere la cresta e la definì "testarda", perché Dyatlov non cambiò il percorso scelto e, a giudicare dalla voce del diario, li convinse a non andare Ognev. Penso che abbia raccontato ai turisti varie storie dell'orrore sul posto in cui stavano andando, forse è per questo che le ragazze erano di cattivo umore. Non è stato solo che sono stati dissuasi dal percorrere questa strada. Forte vento freddo e burrasca sulle montagne e sul fiume Lozva fortemente ghiacciato.
Proviamo ad arrivare a quell'ora per un minuto. Auspiya terminò e iniziò una dolce salita al pendio del monte Holatchakhl. La pista è ghiaccio puro, il vento ti abbatte. I turisti non riuscirono ad alzarsi e scesero ad Auspiya. Durante il giorno hanno elaborato, come scrive Dyatlov nel suo diario, un nuovo modo di camminare (due passi avanti, uno indietro). Eravamo molto stanchi la sera.
Ora immagina lo stato d'animo dei turisti in questo momento. Si è scoperto che l'ascesa è impossibile ed è impossibile percorrere questa strada. Che anche la seconda opzione, attraversare il passo e percorrere l'affluente della Lozva, sia quasi impossibile. Questo affluente è un fosso e la neve è profonda 2 metri e non trattiene la crosta lì. Dyatlov ha scritto che hanno percorso 1-2 km in un'ora. È diventato anche chiaro che il peso del bagaglio supera le capacità delle persone. Eppure, in cima alle montagne, si è scoperto che il gruppo era vestito male per il gelo e il vento, e la tenda era strappata e portata dal vento. (Dal diario generale: "Siamo d'accordo e andiamo alla 41a sezione in auto. Siamo partiti solo alle 13-10 e nella 41a eravamo circa 16-30. Abbiamo preso un bel freddo, abbiamo guidato un GAZ-63 a la cima." non c'è ancora vento forte e gelo sulle montagne).
A giudicare dalle annotazioni del diario, il morale del gruppo era teso.
Penso che la ragione di ciò sia stata l'apparizione di Zolotarev nel gruppo. Era un uomo adulto, sicuro di sé, istruttore di un campeggio, era socievole, conosceva molte nuove canzoni. Naturalmente, le due ragazze di Dubinin e Kolmogorov hanno attirato l'attenzione su di lui. Naturalmente, i giovani del gruppo Dyatlov erano gelosi quando Zina Kolmogorova era interessata a qualcuno. A Igor Dyatlov piaceva Zina, Zina non aveva ancora deciso la scelta ed era aperta a qualsiasi nuova esperienza (a giudicare dalle annotazioni del suo diario). Poche erano le donne dove si recavano i turisti e ogni donna libera era oggetto di passione e desiderio degli uomini. E Zina era così carina, così allegra e socievole che tutti quelli che l'hanno vista si sono innamorati di lei.
Immagina come si è sentito Dyatlov quando si è scoperto che aveva scelto e insistito su un percorso che si è rivelato impraticabile. E accanto a lui c'era Zolotarev, che molto probabilmente si rese conto più velocemente di Dyatlov che la via non era percorribile e gliela parlò. Immagina quanto si vergognasse Dyatlov in quel momento di fronte a Zina, che amava, e quanto fosse caduto nei suoi occhi come un leader esperto di campagne, quanto si vergognasse di tornare a casa dai suoi compagni senza attraversare il percorso. "Ufficialmente" la campagna del gruppo Dyatlov è stata programmata per coincidere con il XXI Congresso del PCUS. I Dyatloviti non potevano rifiutarsi di continuare la campagna anche quando si resero conto che il percorso non era percorribile. Cosa diranno ai loro compagni membri del Komsomol e ai comunisti? Come si guarderanno in faccia le parti?
Immagina come si sentiva Zolotarev, che è andato con Dyatlov solo perché voleva trascorrere meno giorni durante il viaggio. Ed erano già in ritardo, cercando di scalare la cresta e hanno perso un giorno, poi hanno anche perso un giorno per allestire un magazzino. Penso che Zolotarev avrebbe dovuto essere molto scontento di Igor Dyatlov perché non è andato lungo Lozva (lungo il fiume) fino a Otorten.
Era il momento di massima tensione morale nel gruppo. Era necessario prendere la decisione di tornare e andare lungo Lozva, o forse non andarci affatto.
Questa opzione non poteva adattarsi a Dyatlov. Quindi la sua autorità è stata completamente annullata.
Forse ha insistito per camminare lungo il crinale delle montagne, anche se, molto probabilmente, si è reso conto di essersi sbagliato.
In questo momento, qualsiasi incidente può diventare un meccanismo che avvierà una catena di morti ridicole.
Se tutto non era stato allestito e la tenda si trovava davvero dove era stata trovata, allora il vento era così forte che strappava e arruffava il vecchio pendio e si spezzava. La tenda divenne subito un freddo insopportabile. Qualcuno (Thibault o Slobodin) uscì per fissare la tela del pendio della tenda, cadde dal pendio, sbatté la testa su un sasso e morì quasi subito. Le ragazze sono diventate isteriche. I turisti, che fino ad allora avevano a malapena trattenuto la loro insoddisfazione per Dyatlov, iniziarono a gridargli che era lui la colpa di tutto. Dyatlov saltò fuori dalla tenda e si allontanò (ben presto il suo cuore si fermò). Uno dei turisti è andato a cercare Dyatlov e si è bloccato.
I segni delle tende sono spesso citati. Sai, c'è una breve strada da casa mia alla fermata dell'autobus, d'inverno ci sono impronte sulla neve. Solo guardando queste impronte, nessuno penserà che le persone siano saltate fuori di casa contemporaneamente per qualche motivo sconosciuto.
Ho letto di altre band. Il morale difficile delle persone, il forte gelo, il vento burrascoso di burrasca, che ha aumentato il gelo e la percezione del gelo da parte del corpo, l'assenza di un leader, una tenda a brandelli, tutto questo è una ragione sufficiente per morire a tale distanza dalle persone e aiuto.
Perché è diventato così rumoroso?
Penso che ci siano altre circostanze coinvolte.
Penso che se Zolotarev non fosse andato con loro, Dyatlov, forse, avrebbe ammesso il suo errore, sarebbe tornato a Lozva e avrebbe completato con successo il percorso.
In altri casi di morte di turisti, quando si è saputo, nessuno aveva fretta di recarsi immediatamente sul luogo della tragedia, raccogliere i corpi e scoprire le ragioni della morte del gruppo. Nel caso del gruppo Korovina, i corpi sono rimasti lì per un mese. Mancavano anche le scarpe e i corpi venivano rosicchiati da animali selvatici.
E si sono tolti le scarpe, le scarpe sono costose. Ci sono stati casi di scarpe mancanti quando altri gruppi sono morti. Lo hanno rimosso e poi restituito, perché il caso è diventato molto rumoroso. Gli occhi e la lingua sono stati mangiati da piccoli roditori, che sono diventati più attivi entro maggio. Non c'è misticismo, se si pensa in modo ragionevole.
Penso che Dyatlov non abbia cambiato idea sull'andare a Otorten lungo la cima delle montagne, motivo per cui ha deciso di organizzare un magazzino a una tale distanza da Otorten. Altrimenti, questo magazzino non può essere spiegato affatto. Da Otorten, Dyatlov voleva percorrere un altro pendio delle montagne e non sarebbe tornato nella parte superiore dell'Auspiya.
Inoltre, alcuni di voi probabilmente non si sono sentiti bene. Penso Luda. Tutti dimenticano che le donne hanno le mestruazioni anche allora: mal di testa, non riesci a sollevare pesi e in generale le condizioni sono pessime. Non ho idea di come si sentissero le donne tra gli uomini in quei giorni. Nessun posto per lavare, niente assorbenti.
Quando ho capito che i turisti avrebbero potuto litigare in modo banale (senza alcol), altre versioni impallidiscono sullo sfondo di questo fatto.
Leggi le voci del diario! Dove vedi un gruppo simile? Voci del diario da Internet:
"Poi la discussione riprende ancora e ancora, e tutte le nostre discussioni che sono state durante questo periodo riguardano principalmente l'amore". (Kolja Thibaut).
L'iniziatore di queste discussioni è Zina Kolmogorova. Scrivono che le passioni amorose erano sconosciute ai turisti di quel tempo e facevano un'escursione senza distinguere i sessi, come compagni. E dormivano nella stessa tenda, non provando passione, loro, scrivono, non sapevano affatto cosa fosse il sesso.
“Oggi è particolarmente difficile camminare. Il sentiero non è visibile, spesso ci allontaniamo o brancoliamo. Così passiamo 1,5 - 2 km. in ora.
Sviluppiamo nuovi metodi per camminare in modo più produttivo. Il primo lascia lo zaino e cammina per 5 minuti, poi ritorna, si riposa per 10-15 minuti, poi raggiunge il resto del gruppo. Nasce così il modo non-stop di posare i binari. Particolarmente difficile per il secondo, che percorre la pista da sci, il primo, con lo zaino. .. Stanchi, sfiniti, si misero a organizzare il pernottamento. La legna da ardere è scarsa. Abeti crudi malaticci. (Djatlov).
Gli abeti grezzi non bruciano nella stufa, il che significa che non c'è legna da ardere, non c'è nulla con cui riscaldare la tenda e non c'è modo di asciugare i vestiti. Tutti stanchi ed esausti. La giornata è stata sprecata.
"Pensa che io sia una specie di sciocco? Sì, e in genere mi piace aggiungere benzina sul fuoco, maledizione a me ... Hanno salutato i Blinoviti con le lacrime. L'umore è rovinato ... L'umore è cattivo e probabilmente lo sarà per altri due giorni. Male come l'inferno." (Luda) Si presume che Luda fosse innamorata di uno del gruppo Blinov (In Zhenya?).
“Come sempre, ho ritrovato qualche connazionale... In qualche modo andremo? Ultimamente musica, chitarra, mandolino e così via mi hanno in qualche modo colpito terribilmente. I ragazzi hanno fatto battute stupide ieri sera. Secondo me non hanno bisogno di prestare attenzione, forse saranno meno scortesi. E finora niente. È già ora di uscire, ma stanno ancora scavando e scavando. Non capisco come possa volerci così tanto tempo per stare insieme. Ecco i primi 30 minuti. Certo, lo zaino non è niente, pesante. Ma puoi andare... Il primo giorno è sempre difficile. Sashka Kolevatov ha testato il suo dispositivo e l'ha abbandonato. Dopo pranzo, abbiamo fatto solo una transizione e ci siamo fermati. Ho cucito la tenda. Andato a dormire. Igor è stato scortese per tutta la sera, semplicemente non l'ho riconosciuto. Ho dovuto dormire sulla legna vicino alla stufa"... (Zina)
La ragazza dovrebbe seguire la strada e dormire nel bosco, Igor, che deve assicurarsi che dorma a sufficienza, è scortese con lei.
E Kolmogorova ha trovato di nuovo un connazionale. Qualsiasi uomo sogna di essere il connazionale di Zina e provoca gelosia nell'intero gruppo di turisti, Zina piace a tutti.
Kolevatov ha cercato di trasportare pesi su una slitta, ma la slitta è caduta, è rimasta bloccata nella neve e Kolevatov li ha abbandonati. Si radunano a lungo, camminano lentamente, cuciono la tenda.
“Lyuda ha lavorato velocemente, si è seduta vicino al fuoco. Kolya Thibaut ha cambiato i suoi vestiti. Ho iniziato a scrivere un diario. La legge è questa: finché tutto il lavoro non è finito, non avvicinarti al fuoco. E così hanno discusso a lungo, a chi cucire la tenda. Alla fine, K. Thibaut non lo sopportava, prese un ago. Luda rimase seduta. E abbiamo cucito dei buchi (e ce n'erano così tanti che c'era abbastanza lavoro per tutti, ad eccezione di due di turno e Lyuda. I ragazzi sono terribilmente indignati).
Oggi è il compleanno di Sasha Kolevatov. Congratulazioni, diamo un mandarino, che divide immediatamente in 8 parti (Lyuda è entrata nella tenda e non è uscita di nuovo fino alla fine della cena). "(Sconosciuto).
Si può vedere da quanto scritto che Dubinina è stata molto offesa da tutti, è rimasta tutta la sera in una tenda, non ha preso un mandarino. O forse si sentiva male. Questo è prima dell'escursione del terzo gruppo di difficoltà, quando è necessario mobilitare tutte le forze del corpo.
Perché cuciono sempre dei buchi nella tenda? Quindi, vestiti scadenti. Dubinina ha dimenticato il suo maglione, la maglia è stata bruciata accidentalmente. Ci sono dei buchi nella tenda. Nel foglio di battaglia "Evening Otorten" c'è una nota su una coperta che non può riscaldare 9 turisti. È strano il motivo per cui è rimasta solo una coperta ed è chiaro che nella tenda fa molto freddo.
Ancora una volta, per un minuto, cercheremo di guardare nella tenda dei Diatloviti. Fuori -20, vento di uragano, neve, bufera di neve. È impossibile appendere la stufa (uno strano dispositivo della stufa, adatto solo per il tempo calmo), non c'è legna da ardere, è impossibile accendere un fuoco. La tenda in questo momento dovrebbe "camminare tremante", "sbattere" nel vento. Deve fare un freddo terribile all'interno della tenda. In una notte così fredda è difficile resistere, sopravvivere, non perdere le forze per il percorso successivo.
È possibile in questo momento spogliarsi per dormire, togliersi stivali, maglie e addormentarsi dolcemente?
Sì, questa è una sciocchezza nel delirio che i Diatloviti hanno montato una tenda e si sono spogliati per la notte, si sono tolti le scarpe! Hanno iniziato a scrivere un volantino di combattimento, tagliare il lombo! Dopo aver montato una tenda con un vento così burrascoso, i loro vestiti avrebbero dovuto ghiacciarsi, avrebbero dovuto fare molto freddo ed era impossibile tenersi al caldo nella tenda. Faceva freddo come fuori, solo che c'era meno vento.
Se in un momento simile un razzo è caduto sui Dyatloviti, è apparso uno yeti o i detenuti sono andati "alla luce", allora questo non è solo un colpo del destino: questo è un doppio colpo. E così tutto si è rivelato abbastanza fatale, e poi c'è stato anche un razzo, come l'accordo finale dell'assassino: un colpo alla testa. Raggiungere - di sicuro.
Penso che la decisione di andare a Otorten lungo il crinale delle montagne sia stata presa a malincuore, ma a maggioranza di voti. Altrimenti si sarebbero divisi prima della costruzione del magazzino.
È interessante notare che ci sono sostenitori di questa versione, ma nessuno vuole ascoltare questa versione. Perché l'intrigo scompare e appare un viaggio turistico mal pianificato con gravi errori di calcolo. Il gruppo turistico ideale scompare e compaiono turisti ordinari (un po' sciatti) con un leader poco esperto.
Vedi, c'erano abbastanza circostanze per morire. È in questa confluenza di circostanze che si può vedere una sorta di interferenza ultraterrena nel destino delle persone. È stato questo caso a diventare la storia più misteriosa e, nel tempo, l'interesse per il caso è solo in crescita.

Sto rileggendo il fascicolo del caso per la millesima volta. Tutti scrivono che il gruppo è l'ideale, i turisti sono esperti e il luogo in cui è morto il gruppo non è pericoloso: la pendenza è dolce, puoi resistere con qualsiasi vento, non sono state registrate valanghe durante l'incidente del gruppo.

Quindi - potevano raggiungere Otorten e sono morti sulla via del ritorno quando sono andati al magazzino. Cosa cambia? Cambia il morale delle persone. Dai perdenti che non hanno affrontato il percorso, si trasformano in vincitori. È stato difficile e ci sono stati alcuni problemi con la disciplina, passioni amorose, scontri di personaggi, disturbi, cattivo equipaggiamento non adatto a grandi gelate e vento, ma sono stati in grado di andare esattamente come pianificato Igor Dyatlov: lungo la cresta e tutte le persone chi hanno cercato di fermare, hanno dimostrato che i turisti sono una forza.

Le mie vecchie versioni
I. Non andateci.
1. Hanno cercato il gruppo scomparso con attenzione, in modo estensivo e per molto tempo.
Per iniziare a conoscere il caso del gruppo Dyatlov, penso, sia necessario organizzare un'operazione di ricerca. Quattro gruppi di studenti sono stati riuniti per la ricerca, che sono stati trasferiti a Ivdel. A loro si unirono i militari - "un gruppo del capitano A. A. Chernyshev e un gruppo di operatori operativi con cani sotto il comando del tenente anziano Moiseev, cadetti della scuola di sergenti sotto il comando del tenente anziano Potapov e un gruppo di genieri con il mio rivelatori al comando del tenente colonnello Shestopalov. I ricercatori Mansi sono stati aiutati dalla famiglia Kurikov".
E ora ti svelo un segreto. In quel momento e in un secondo momento morirono sia turisti che gruppi di turisti. E nessuno li cercava! Inoltre, nessuno ha cercato così a lungo e così a lungo. Basti pensare a quanta tecnologia è stata utilizzata per le operazioni di ricerca, a quanto denaro è stato investito nella ricerca.
Domanda: perché cercavano questi turisti? Hai cercato e trovato, anche se la ricerca è continuata da febbraio a maggio? Credi ingenuamente che verrebbero cercati con aeroplani, elicotteri, con i militari, se fosse caduta solo una valanga, un UFO volasse, uno yeti? Il caso era collegato alla possibile declassificazione dei segreti di Stato, motivo per cui l'operazione di perquisizione è stata così lunga e approfondita.

La figlia dei miei amici ha fatto escursioni di media difficoltà. Il gruppo non proveniva da un viaggio. I genitori sono andati a cercare la loro figlia. Fu detto loro che c'erano diverse valanghe lungo il percorso in quel momento. Se i turisti non escono, i genitori riceveranno un certificato che la loro figlia è scomparsa e basta. Nessuno è andato a cercare turisti (non ha volato in aereo, non ha attirato cani da ricerca e genieri con i rilevatori di mine).
Per quanto tempo puoi, seduto a casa, parlare del fatto che una persona va a letto, scaldando una fiaschetta di caffè con la tempia? Fai un'escursione e presto ti renderai conto che la sopravvivenza durante un'escursione dipende da te. E se muori, il tuo corpo rimarrà dove sei morto e a nessuno importa di te! Fai almeno un'escursione e solo allora inizia a trarre conclusioni.

Di seguito la storia originale. Mentre esploro il caso, molte cose cambiano nella mia mente, ma per ora l'ho lasciato.
2. Come mi è stato detto del gruppo Dyatlov.
Cinque famiglie ebree vivevano nell'edificio di cinque piani in cui ho vissuto da bambino. A quel tempo, non sapevo nulla del fatto che fossero ebrei e nella mia mente non si era formato un atteggiamento speciale nei confronti di questo fatto. Il fatto che il mio amico sia ebreo l'ho appreso nel periodo in cui studiavo all'istituto. Eravamo amici perché vivevamo nella stessa casa, frequentavamo la stessa classe e la stessa scuola. Era una ragazza straordinariamente intelligente. E la vita in queste famiglie era diversa dalla vita e dallo stile di vita delle famiglie russe. Ero molto interessato e curioso di tutto ciò che ho sentito dalla mia ragazza, ora penso che tutti gli argomenti che la mia ragazza mi ha portato siano stati semplicemente discussi in questa famiglia durante il tè serale.
Sono nato nel 1967. Da qualche parte, all'età di dieci anni, ho sentito da un amico di nove turisti morti in montagna. L'informazione principale che ho sentito allora è che un gruppo di giovani è morto per uno spavento incredibile. Questo è quello che mi ha detto un amico: “Tutta la notte, qualcuno di terribile ha camminato intorno alla tenda in cui erano seduti i giovani. Hanno sentito dei passi e hanno visto la luce brillare attraverso il lembo della tenda. Inorriditi, i turisti hanno aperto la tenda e ne sono saltati fuori. E dopo un po' tutti i turisti sono stati trovati morti in luoghi diversi non lontani dalla tenda. I loro volti erano contorti dalla paura, i loro corpi erano congelati, giacevano in posizioni innaturali e la pelle dei loro volti era di colore arancione.
La storia del mio amico mi ha scioccato fino in fondo. Ero una ragazza impressionabile la cui famiglia viaggiava molto e passava la notte in una normale tenda di tela a quattro posti. Nella mia famiglia non sono mai stati discussi eventi del genere. I miei genitori erano atei. La vita della mia famiglia era prosaica e tutte le relazioni all'interno della famiglia erano puramente mondane. Dovevo lavare i pavimenti e le stoviglie, preparare con cura le lezioni, d'estate diserbare l'erba del campo di patate e badare agli animali. Non c'era dubbio che nessun turista morto nella mia famiglia.
Diventa chiaro perché ricordo ancora questa storia, raccontatami durante l'infanzia da un amico.

3. Capire cosa è successo è possibile solo conoscendo e comprendendo quel tempo.
Ora, quando sono apparse molte versioni, quando molte persone hanno studiato attentamente il materiale sulla causa della morte del gruppo, e la cosa principale è che questi materiali sono diventati pubblicamente disponibili, è possibile considerare questa storia sia dal dal punto di vista dei fatti noti, e dal punto di vista della loro esperienza quotidiana, dal punto di vista di una persona vissuta in quel periodo sovietico del dopoguerra.
Sono sicuro che la gioventù moderna, per quanto si impegni, non sarà in grado di comprendere appieno l'intera storia, non sarà in grado di apprezzare tutto, abituandosi al corso degli eventi e provandoli su se stessi, perché la gioventù è ora completamente diversi, hanno valori diversi e una visione della vita completamente diversa.
Guardando le foto scattate dal gruppo Dyatlov in questo viaggio, vedo e sento di più i volti allegri e vivaci dei turisti. Avevo anche una fotocamera FED, molti bambini hanno poi scattato fotografie. E ho un sacco di scatti in bianco e nero con diversi gruppi di persone al loro interno. Questo è successo in molte famiglie. Quindi in quel momento hanno cercato di catturare molti eventi delle loro vite. A volte sfoglio queste immagini, le guardo. Molte delle persone in queste fotografie non sono più vive. Cosa puoi fare, così è la vita. L'unica cosa che pulsa nella mente è che queste persone del gruppo Dyatlov erano ancora molto giovani, ora, dall'alto della loro età, direi che sono solo dei bambini. Ma ancora una volta, farò un emendamento al fatto che il tempo era completamente diverso. E all'età di 24 anni, un giovane, un ragazzo o una ragazza, erano già adulti, personalità completamente formate. Ora, questi sono bambini. E poi, già adulti. Persone con qualità interiori, che sono così poche nella gioventù di oggi. Erano giovani con un profondo amore per la loro Patria, con patriottismo, con chiare opinioni e convinzioni politiche. Erano caratterizzati da eroismo e sacrificio di sé per il bene di salvare altre persone. Erano uniti da un sentimento di amicizia, forte e indistruttibile. È così difficile da capire per i giovani di questi tempi. Non c'è sentimento per la madrepatria, non c'è patriottismo. L'eroismo, per il bene di salvare gli altri, è diventato una rarità eccezionale. L'amicizia è completamente scomparsa. Non c'è amicizia ora nel concetto in cui era allora.
E noi eravamo atei. E non credevano affatto in altri mondi e fenomeni. E sì, queste cose accadono molto raramente. In misura maggiore, si trattava di storie dell'orrore, simili alle fiabe, che di fatti reali. Qui nelle foreste sono stati trovati lupi, orsi e cinghiali, e c'erano molte storie su di loro, e spesso si avvicinavano alle case dei villaggi ed erano molto più terribili delle palle volanti.
I miei nonni (il Regno dei Cieli per loro) raccontavano molto della guerra, e noi, i bambini, vivevamo come se questa guerra non ci avesse scavalcato. Abbiamo giocato alla guerra e sapevamo chiaramente come difendere il confine della nostra Patria e che i nemici non dormono e bisogna stare sempre in allerta. Queste storie hanno instillato in noi un certo sospetto di possibili nemici della madrepatria e del comunismo. I giovani del gruppo Dyatlov erano molto più vicini in tempo alla guerra. Tutti questi sentimenti erano intensificati in loro. Sapevano fermamente chi era amico e chi era nemico. Erano concetti molto pesanti, assorbiti dalla guerra che si svolse nel paese, con una chiara ideologia politica nel paese. È ora che inizieranno a ispirarti che è normale che i giovani si ribellino e vadano contro le politiche dell'intero paese. Sì, allora c'erano pochi ribelli del genere. “Il partito ha detto: è necessario! Il Komsomol ha risposto: sì! E questo slogan politico non è uno scherzo o uno scherzo, ma una guida chiara all'azione, fin dalla prima infanzia, assorbita nel sangue, con il latte materno.
È assolutamente impossibile capire l'intera storia senza tener conto di questi fatti. Le persone sono cambiate molto, la loro visione del mondo è cambiata.

4. Miglior romanzo poliziesco.
Ho esaminato molte informazioni, ciò che ho trovato sul gruppo Dyatlov, quei documenti noti all'intera comunità di Internet, le ricostruzioni della morte del gruppo e i commenti su di essi. Ora non posso nominarti il ​​miglior autore e la migliore versione. La mia opinione su questo argomento cambia man mano che approfondisco le informazioni sul caso.

5. Quale forza malvagia stava inseguendo i diatloviti?
È molto facile e semplice spiegare tutto con il fatto che, come si suol dire: "Un mattone gli è caduto in testa". O in un altro modo può essere spiegato, diciamo, da una combinazione di circostanze. Ma il mattone, vedi, cade proprio sulla testa di una persona, creando un unico collegamento. Il mattone gli cadde in testa e l'uomo morì. Tutto, e nessuna camminata di una persona dopo questo evento non è previsto. Caduto - morto. Una connessione.
In molte spiegazioni della situazione con la morte del gruppo Dyatlov, si ottiene una sorta di mossa multipla. Il mattone è caduto, è caduto, è caduto, è caduto e tutto ha colpito esattamente in testa. Ma la caduta di un mattone è solo una coincidenza. Anche un guscio non cade due volte nello stesso imbuto, così dicono. E poi l'onda d'urto ha battuto, battuto e terminato l'intero gruppo. Ebbene, come si può credere a tali versioni?
Quindi la storia con il gruppo morto suggerisce che, sebbene sia successo qualcosa di terribile, le persone hanno opposto una resistenza decente, hanno mostrato che, sebbene fossero spaventate, non si sono arrese alle circostanze, ma hanno intrapreso azioni sufficienti per sopravvivere nella situazione. Non persero completamente la testa, non si dispersero in direzioni diverse, non gelarono uno ad uno, ma si raggrupparono e cominciarono a sopravvivere: spezzavano rami, costruivano un pavimento, si scaldavano con i vestiti che potevano procurarsi, fatto fuoco. Avevano un coltello, fiammiferi e legna da ardere. Bastava solo aspettare che finisse l'ora buia della giornata e andare al tuo magazzino, dove c'erano cibo e cose e sci di scorta. E, dopotutto, se ci pensi bene, allora hanno avuto la possibilità di sopravvivere, non per l'intero gruppo, ma per alcuni. Dovevano sopravvivere in quella situazione senza fallo. Ma questo sarebbe il caso se la questione riguardasse le forze di fenomeni naturali ultraterreni o individuali. È solo nei film dell'orrore che una forza del male insegue gli eroi finché non uccide tutti. Nella vita il caso è unico, ecco perché è un caso. E tutto il resto è già uno schema e non puoi attribuirlo a storie dell'orrore sulla Montagna dei Morti, avvertimenti di Mansi: "Non andateci" e il misterioso numero 9. Tutto questo è solo un avvertimento che è pericoloso per andarci, che sono già morti lì quando - qualcosa di gente. Pericoloso non significa necessariamente fatale. Del resto, come ci vanno ora i pellegrini, i turisti e, ridendo all'avvertimento dei Mansi, vanno in un gruppo di 9 persone.
Quindi, i Mansi hanno luoghi santi lì. Avevano bisogno di inventare tutti i tipi di storie dell'orrore in modo che i turisti non andassero a rovinare il loro modo di vivere e la vita consolidata con le loro azioni goffe. Se la fede nelle cose sacre fosse stata così profonda tra la gente di quel tempo come il sentimento di patriottismo, allora nessuno sarebbe morto. Perché ci dicono: "Non andateci"! Stiamo arrampicando duro? Dove è pericoloso. Hanno avvertito che era pericoloso, perché andare? Perché, di sfuggita, spazza via le tradizioni e le credenze di altri popoli, da una cultura diversa e da altri punti di vista sulla vita, credendo che le tue opinioni e credenze siano le uniche corrette e vere: “E il mare è fino alle ginocchia per noi. Ma noi non crediamo e non crediamo, ma andremo comunque. Vogliamo prendere la morte per i baffi!
Tutto è chiaro nel caso in cui un gruppo di turisti si addormenta sotto una valanga. Questo è paragonabile alla caduta di un mattone. azione e risultato. E questo è tutto, non si verifica più rassusolivaniya. Sto scrivendo questo per coloro che offrono versioni simili a un mattone caduto e poi mettono a tacere tutti gli altri fatti. E le persone del gruppo Dyatlov camminavano ancora, vivevano e agivano. Tuttavia, si bloccherebbero, quindi spiegano cosa è importante dove e in quale ordine.
Che tipo di FORZA DEL MALE hai? Quindi insegue i Dyatloviti. E le cose non accadono mai così in natura.

7. Perché i turisti hanno lasciato la tenda?
Qui avremmo gareggiato per inventare storie dell'orrore, se non fossero rimaste catene di tracce, indicando che i diatloviti non fuggivano dalla paura in direzioni diverse, ma uscivano in gruppo con un complemento completo o uno in meno, diremo che era completamente completo. Abbiamo lasciato la tenda, siamo usciti al freddo, lasciando vestiti caldi nella tenda.
Ad esempio, apparve un fulmine globulare, un UFO, un razzo volò via. Perché tagliare la rampa se il fulmine globulare raggiunge rapidamente la rampa? Oppure la neve ha coperto l'ingresso tanto che è stato necessario tagliare la tenda?
Respingo le versioni da valanga e la possibilità che una lastra di neve sia caduta sulla tenda, perché se all'inizio dell'incidente sono state ricevute le ferite di Dubinina, Zolotarev, Thibeaux-Brignolles, allora chi ha combattuto per la propria vita se il resto fosse senza scarpe ?
Ad esempio, un animale è arrivato, è saltato sulla tenda ed è caduto. I turisti hanno iniziato a colpirlo con una piccozza e tagliare il pendio in quel modo, l'animale è scappato. Sono usciti attraverso il taglio. L'animale è tornato, ferito e arrabbiato (non ha lasciato tracce, niente sangue sulla tenda e intorno).
La paura li fece tagliare la tenda, ma non scapparono, ma si allontanarono dalla tenda, lasciando lì le cose più necessarie per la sopravvivenza (scarpe, vestiti caldi, cibo).
Tali azioni possono essere spiegate solo dalla follia generale, ma successivamente è stato svolto il lavoro necessario per la sopravvivenza, sono state intraprese azioni logiche.
Ma i tagli sulla tenda, questo fatto, di per sé, può essere messo come un punto su una linea retta, letteralmente ovunque. Il fatto stesso non dice che sia successo esattamente nel momento in cui vogliamo vederlo. I tagli potrebbero comparire anche durante l'evento che ha costretto i Diatloviti a lasciare la tenda, così come dopo di essa.
Ho scoperto che i ricercatori che hanno scoperto la tenda stavano rastrellando la neve e tagliato il pendio con un rompighiaccio in due punti, anche se, hanno detto, un pezzo della tenda si è staccato.

8. Quando i turisti hanno riportato ferite incompatibili con la vita?
La seconda conclusione si riferisce a quelle ultime ferite con cui sono stati trovati i turisti. Questo fatto, a quanto pare, può anche essere collocato in qualsiasi luogo per tutta la durata degli eventi, mentre l'ultimo dei Dyatloviti è rimasto in vita. Ma qui è abbastanza ovvio che con tali ferite nessuno camminerà per un chilometro e mezzo nella neve, nessuno combatterà duramente per la sua vita: vai, raccogli sterpaglie e rami, arrampicati su un cedro per rami per pavimenti, accendi un fuoco . Avendo tali ferite, una persona ha bisogno di aiuto e qualcuno che combatterà per se stesso e farà sforzi disinteressati per salvarlo.
E questo è un lavoro molto grande, dato che un gruppo di diatloviti nel momento in cui era necessario combattere non solo per la propria vita, ma anche per quella di qualcun altro, anche per la vita del loro migliore amico, era in quel momento per metà vestito in caso di maltempo e forte gelo. Quindi, la quantità di lavoro che sarebbe andata a coloro che non hanno riportato ferite gravi incompatibili con la vita ha superato le capacità di queste persone. Avrebbero dovuto portare i feriti, prendersi cura di loro, non se stessi. Dubinina, Zolotarev e Thibault-Brignoles hanno riportato ferite incompatibili con la vita e, nel frattempo, risultate essere le più vestite di tutte, sono state per qualche tempo nelle migliori condizioni di vita. Avevano un pavimento di rami in un burrone protetto dal vento. Anche se trascinati, sdraiati, vestiti, morenti gemendo, in bilico tra la vita e la morte. Questo è facile da scrivere e porti i feriti in piedi, avendo solo calzini ai piedi! Metti Zolotarev sulla tua schiena e fai sforzi per salvare te stesso e lui. Eppure l'hai trascinato fino al cedro, e poi? Passerà ancora un po' di tempo prima che venga trovato un posto per la pavimentazione, mentre questo posto viene preparato, i rami vengono spezzati e addestrati, posati nel pavimento. E dov'erano i feriti per tutto questo tempo? Si sono sdraiati fianco a fianco nella neve e hanno aspettato che il tempo si fosse sistemato e non fossero seduti per terra? Ma non hanno segni di congelamento.
Le versioni che Zolotarev, Dubinina e Thibaut-Brignoles sono state ferite all'inizio della tragedia in corso sembrano prive di significato per tutti coloro che hanno affrontato la neve, il gelo e capiscono cosa può e non può fare una persona sulla neve solo con i calzini.
Presta attenzione al fatto che Doroshenko, Krivonischenko, Kolmogorova e Dyatlov, che, per così dire, hanno avuto il colpo principale nella neve sotto il cedro, sono stati trovati in calzini e solo Slobodin aveva uno stivale di feltro, e Zolotarev e Thibault, che, nel corso di tali versioni, avrebbero dovuto essere salvati solo con le scarpe, Zolotarev con i mantelli e Thibaut con gli stivali di feltro.

9. Sasha Zolotarev: perché lo selezioniamo?
E Zolotarev in questa storia è una persona davvero straordinaria. “Zolotarev Semyon (Alexander) Alekseevich, nato nel 1921, era uno dei coscritti del 1921-22. Ha attraversato quasi l'intera guerra, è stato un organizzatore del battaglione Komsomol, dopo la guerra si è unito al partito. Ha ottenuto 4 riconoscimenti militari, dopo la guerra ha lavorato come istruttore turistico presso il campeggio di Artybash (Altai), poi si è trasferito nella regione di Sverdlovsk, dove ha ottenuto un lavoro come istruttore turistico senior presso il campeggio di Kourovskaya.
La guerra non lascia in vita una persona a caso. Solo una persona molto adattata alla vita, che ha un istinto animale diretto e un'intuizione globale, che ha intelligenza e buon senso, che sa valutare con sobrietà la situazione e trova l'unica giusta via d'uscita, che sa usare l'umano le risorse che lo circondano, rimarranno in vita. Questo non è solo un uomo fortunato che "ha paura di un proiettile e non prende una baionetta", questa è una persona che sa sopravvivere in ogni situazione, avendo il compito principale: la sopravvivenza e non l'eroismo ingiustificato ispirato dal tempo.
E se mi chiedi chi era destinato a sopravvivere, risponderò che era Zolotarev. Per sopravvivere, doveva essere pronto per qualsiasi situazione difficile che accadesse nelle campagne. Nella tenda doveva senza dubbio occupare il posto migliore per poterla abbandonare velocemente in caso di pericolo. Zolotarev, ovviamente, avrebbe dovuto essere il meglio vestito. E doveva prendere le misure più attendibili per la propria salvezza e per la salvezza delle persone con cui si trovava in gruppo. In generale, essere accanto a Zolotarev nel momento di una situazione tragica significava sopravvivere o resistere il più a lungo possibile. Essendo in grado di sopravvivere, Zolotarev ha salvato gli altri come meglio poteva.
E se mi dici che contrariamente alle leggi della natura, in una situazione difficile che richiede molto tempo per essere superata, qualche fortunato Vasya sopravviverà e Zolotarev morirà, perché è stato semplicemente sfortunato, allora non ci crederò mai. Zolotarev non era solo il più vecchio dei ragazzi. Era molto più saggio ed esperto, ha frequentato la scuola militare fin dall'inizio e ha ricevuto un premio per l'inaffondabilità: la sua stessa vita. E se non è morto immediatamente e inizialmente non è stato ferito in modo significativo, allora è stato lui a dover radunare attorno a sé un gruppo di turisti, che alla fine ha dovuto sopravvivere. Ed è esattamente ciò che molto probabilmente è successo. Sono state queste quattro persone che hanno resistito più a lungo, sono state loro che si sono rivelate vestite meglio di altre e avevano un riparo dove resistere fino al giorno e andare al magazzino dove c'erano cose e cibo. Anche Zolotarev e Thibaut non avevano segni di congelamento, e questo era un altro vantaggio per un'ulteriore sopravvivenza. In generale, non c'era assolutamente motivo per loro di morire e hanno dovuto continuare a combattere il fenomeno naturale e superarlo. E non posso incolpare tutto del fatto che Zolotarev potesse soccombere alle emozioni, ai sensi di colpa per i compagni morti, era Zolotarev che non avrebbe dovuto essere incline al sentimentalismo e al disgusto per i vestiti tolti ai suoi amici morti. Sono comunque morti e non hanno bisogno di vestiti. E il bisogno vivente. Che tipo di sentimentalismo c'è? Era Zolotarev, come nessun altro, che era pronto per la morte, vedeva la morte, si abituava il più possibile alla morte, non provava quelle emozioni per la morte che sperimenta chiunque abbia avuto rapporti così stretti con la morte.
Eccoti qui, se ti trovassi in quella situazione, ci vorrebbe tempo, diciamo, una settimana di un'esistenza molto difficile, per separarsi da una sorta di principi morali. Ad esempio, oseresti andare di notte da cadaveri per toglierti i vestiti?
Doroshenko e Krivonischenko sono stati trovati sotto il cedro quasi nudi, in camicie e mutande. Non potevano essere svestiti per caso o svestiti da soli, parti dei loro vestiti sono state trovate non lontano dal cedro o sul ponte in luoghi diversi.
È anche ovvio che al momento di decidere cosa fare e come procedere, il gruppo di turisti si è diviso: due turisti, guidati da Dyatlov, si sono diretti verso la tenda (si allontana dalla tenda), due sono rimasti presso il cedro, e tre rimasero con Zolotarev sul pavimento.
Se la situazione è difficile, il leader dovrebbe essere solo e le decisioni dovrebbero essere prese da una sola persona, come un capitano su una nave.
Cosa si potrebbe fare in una situazione in cui la maggior parte del gruppo è in piedi sulla neve con gli stessi calzini? La cosa più importante è tenere i piedi al caldo! Per prima cosa, isola le gambe e poi tutto il resto: trascina, taglia, accendi. Qual è il modo più veloce per isolare i piedi di tutti? Puoi solo fare la pavimentazione dai rami, posando questi rami per la pavimentazione in un luogo calmo.
Non sorprende che Dubinina, una ragazza che ha dimostrato la sua capacità di resistere e aspettare quando è stata colpita a una gamba durante un'altra escursione, si sia rivelata con Zolotarev. DA
questo gruppo si è rivelato essere Kolevatov: esecutivo e pedante. Tutti gli uomini di questo gruppo erano più anziani del resto dei turisti in età.
E resta un fatto non del tutto chiaro anche il fatto che Krivonischenko e Zolotarev siano stati sepolti separatamente da tutto il gruppo, in un altro cimitero, vicino a bare chiuse: uno è stato trovato con il primo gruppo di turisti morti, il secondo con il secondo gruppo. Per il primo, hanno chiesto i genitori, volevano che fosse sepolto nel cimitero di Ivanevo e Zolotarev, perché è stato separato dal secondo gruppo di corpi trovato?
Per dare all'intera storia un focus moderno, voglio credere che Zolotarev non sia morto allora. Che un'altra persona sia stata sepolta al suo posto. Dopotutto, è stato identificato due volte, confondendolo con Doroshenko. E poi seppellito in una bara chiusa. Voglio credere che Zolotarev abbia completato il compito che gli era stato ordinato di completare. Che lui, come si addice a una persona del genere, non potesse morire così facilmente e arrendersi anche a un nemico superiore.

10. Altre persone.
È ovvio per me che altre persone erano presenti in questa tragedia. Perché è stata trovata una traccia di uno stivale che non apparteneva ai membri del gruppo, un fodero e un pezzo di soprabito e un avvolgitore da soldato. Sì, questi estranei dovevano esserlo solo perché Zolotarev, Dubinina, Kolevatov, Thibault-Brignolles dovevano sopravvivere, dovevano superare gli elementi. Che senso aveva nascondere il pavimento se la minaccia non poteva scendere su di loro e danneggiarli?
Solo altre persone potrebbero finire e finire, cosa che nessun fenomeno naturale non ti farà mai. La storia di quando la forza del male è tornata non proviene da un mondo anomalo (parallelo), riguarda solo le relazioni tra le persone.
Sicuramente questi estranei avevano armi che potevano minacciare. Molto probabilmente quest'arma non era un'arma da fuoco. Perché è impossibile tenere un gruppo di nove persone se non usi mai le tue armi da fuoco. Coloro che tieni premuto si renderanno conto molto rapidamente che non sono stati colpiti e smetteranno semplicemente di avere paura.
Ma non immagino proprio un gruppo molto numeroso di altre persone in quelle condizioni, perché le tracce della loro presenza sarebbero state più numerose. E questa è la pista da sci di qualcun altro, e probabilmente i cacciatori di Mansi saprebbero della presenza di altre persone nel territorio dove è scoppiata la tragedia.
Ma questa, ovviamente, è speculazione. Non credo sia possibile ripulire un luogo senza lasciare tracce. Queste persone non sono apparse dal nulla? Dovevano passare i villaggi, dovevano essere notati dalla popolazione locale prima di arrivare in questo luogo. Se sono arrivati ​​in elicottero, allora dovrebbe esserci una traccia dell'atterraggio dell'elicottero.
Anche il pavimento non poteva essere nascosto, ma semplicemente scegliere un posto sopravento. Dopotutto, non c'era niente per scavare una tana nella neve, non c'era una pala. Scrivono che anche un posto per una tenda è stato scavato con gli sci. (Noi, quando viaggiamo in inverno, prendiamo sempre una pala, o anche due. È necessario sgombrare il posto dalla neve, livellare il sito, sgombrare la neve intorno alla tenda, se nevica tutta la notte, l'ufficiale di servizio deve monitorare e pulire la neve vicino all'ingresso, spazzare la neve dalla tenda.Questo è molto lavoro.Se c'è solo una pala, allora una scava e il resto si congela al freddo).
Dal punto di vista dell'aspetto degli estranei, tutto è chiaro. Portarono i Dyatloviti al freddo quasi nudi, li allontanarono dalla tenda e decisero di aspettare che si gelassero. Poi hanno visto che i turisti non si sono congelati, ma hanno anche acceso un fuoco e, forse, si sono riscaldati ed erano pronti per un attacco di rappresaglia, sono andati a cercarli, hanno trovato quelli che non sono morti per il gelo, li hanno uccisi, quindi hanno coperto i loro tracce e sinistra.
Ad esempio, i prigionieri fuggiti dalla colonia. Intorno alla scena ci sono colonie di lavoro correttivo. Rifiutano questa versione perché, presumibilmente, nessuno della colonia è scappato in quel momento, e non scappano, dicono in inverno. Non c'è niente da mangiare nel bosco, fa freddo, lo trovi sulle orme.
Una versione interessante dell'incontro del gruppo con i bracconieri.
Non credo sia stato un omicidio pianificato. Forse il gruppo Dyatlov ha incontrato un altro gruppo di persone che non potevano essere presenti in quel momento. E i Diatloviti non solo li sospettavano, ma esprimevano anche apertamente i loro dubbi. È vero, non sono così intelligente da proporre versioni di un piano più complesso. Coinvolgere criminali, KGB e gruppi di spionaggio nei loro ragionamenti. Non credo proprio che ci possa essere una consegna programmata, perché gli stessi creatori di questa versione capiscono quanto sia stato difficile per due gruppi non disperdersi nel tempo e in uno spazio così complesso, nel caso quella parte del gruppo nel complesso storia non è dedicata e non capisce perché ci vuole tempo. Sarebbe un'operazione molto complessa, del tutto incontrollabile, dove qualsiasi errore di calcolo porterebbe a un risultato fatale.

11. Conseguenza.
L'indagine è stata condotta come sempre nel nostro Paese - sotto la pressione dell'alto, e da questo sembra: negligente, caotica, stupida, strana.
La prima versione dell'indagine è stata un attacco a un gruppo di turisti da parte di cacciatori di Mansi. Dopotutto, sono stati i loro interessi ad essere colpiti, i loro santuari sono stati disturbati. I Mansi avevano un'ottima ragione per spaventare i turisti, cacciarli fuori dal territorio sacro. Ma i Mansi non avevano motivo di distruggere e finire un gruppo di turisti. E furono i Mansi, ai quali nulla sfugge nella loro foresta, a vedere la pista di qualcun altro. È molto strano che siano stati rilasciati, è stato così conveniente cancellare l'intera tragedia su di loro.
Nella versione sulla morte di un gruppo di turisti per mano di persone, molti vedono che la tenda non è stata derubata, cibo, alcol, oggetti di valore e molte altre cose non sono scomparse. (Mancavano alcuni taccuini, diari, pellicole fotografiche, ne mancavano sei su dieci, nessuno sapeva esattamente quante cose ci fossero e quali fossero, l'appartenenza delle cose era determinata approssimativamente).
Le armi da fuoco, se presenti, non sono mai state sparate contro nessuno dei membri del gruppo. Ma questo dimostra solo che questi estranei non avevano bisogno degli oggetti di valore e dell'alcol trovati nella tenda. La tragedia molto probabilmente è avvenuta per caso.
Naturalmente, l'investigatore Ivanov è stato costretto a presentare tutto come gli era stato ordinato. E inoltre, il caso non poteva scomparire del tutto, dissolversi nell'oblio, i padri di Slobodin e Dubinina potrebbero esigere un'indagine obiettiva sulla morte dei bambini. Soprattutto il padre di Dubinina, perché il suo corpo è stato trovato in una forma molto terribile. Guardando il corpo della figlia, il padre non ha potuto fare a meno di capire che non aveva solo freddo. Non poteva essere soddisfatto di questo risultato del corso delle indagini.
Qui è evidente che l'inchiesta aveva una direttiva per presentare tutto come un incidente, e chi l'ha ordinato era a conoscenza degli eventi accaduti al passo o di quali ragioni avrebbero potuto portare a conseguenze così tragiche. Penso che l'indagine non nasconderebbe l'incontro dei diatloviti con il gruppo di spie, se tutto si riducesse a questo. Perché nascondere il fatto che i turisti sono stati vigili in quel difficile dopoguerra per il Paese? Era necessario e necessario nascondersi nel caso in cui i propri distruggessero i propri. Dopotutto, questo fatto non poteva essere spiegato chiaramente alla gente. Era necessario nascondere se la nostra gente fosse impegnata in alcuni sviluppi o test segreti in questo luogo deserto, di cui nessuno doveva essere a conoscenza.

12. Pelle arancione dei morti.
C'era anche una grande risonanza tra la gente. C'erano molti motori di ricerca che probabilmente condividevano informazioni, Yudin è sopravvissuto, anche lui non soddisfatto del corso delle indagini, e c'era un gran numero di persone al funerale. Per i quali il colore della pelle dei morti era un fatto che eccitava l'immaginazione. Tanto che molti anni dopo ho appreso da un amico che il colore della pelle dei volti dei turisti morti era arancione! Molte persone cercano senza successo di spiegare questo colore della pelle arancione e spesso semplicemente lo respingono (il nome del colore può essere la percezione di ogni singola persona, una cosa è chiara da qui che il colore della pelle dei turisti non era comune per una persona deceduta congelata , penso, tra le persone che erano presenti al funerale c'erano persone che avevano visto i morti congelati prima di questo caso, avevano esperienza e, come molti altri, il colore della pelle era strano per loro, questo colore non soccombeva alla logica e all'esperienza ). E la prima cosa che può venire in mente sono le radiazioni o l'avvelenamento chimico. Ed è stato effettuato un test di radiazione. Altrimenti, perché dovrebbe essere effettuato? Nessuno controlla i corpi congelati per la presenza di radiazioni. E sono state trovate radiazioni sui vestiti dei morti.

13. Un atto strano.
Anche l'atto di Krivonischenko alla stazione sembra strano. Una voce dal diario di Lyudmila Dubinina: "24 gennaio. (...) C'è stato un piccolo incidente: Yurka K. è stato portato alla polizia, accusandolo di inganno. Il nostro Yura ha deciso di girare per la stazione con un cappello, e con l'esecuzione di qualche canzone. Yurka ha dovuto salvarsi (....)". Uno strano incidente, perché questo trucco minacciava di interrompere l'intera campagna o la partecipazione dello stesso Krivonischenko ad essa. Ora è più comune per i giovani scherzare, sapendo che ciò non comporterà alcuna conseguenza. A quel tempo si scherzavano con cautela, si cantavano canzoni illegali e si copiavano i testi, ma tutto era nella massima riservatezza, e non alla stazione, non davanti a sconosciuti. Autodisciplina e autocontrollo più sviluppati. Ed ecco una tale sciocchezza ingiustificata: porgendo il cappello, ha chiesto l'elemosina. Ha cantato una canzone alla stazione, dove andava la pattuglia ed era vietato cantare. Tutto questo può essere compreso solo se Krivonischenko, con qualche pretesto, dovesse arrivare alla stazione di polizia, in modo che il gruppo non sospettasse nulla. L'allegro sarebbe stato certamente coinvolto in una campagna, ma lo sciocco no. Questo è un fatto insignificante, che, in generale, non prova nulla, ma è molto strano alla luce del fatto che l'intero gruppo di turisti è morto.

14. Dove è scomparsa la lingua?
Un altro fatto che preoccupa le menti delle persone che indagano sulla morte dei diatloviti è l'assenza di bulbi oculari in Zolotarev e Dubinina e la lingua di Dubinina. Questo è il fenomeno più comprensibile. E mi chiedo perché qualcuno pensa che la gente lo abbia fatto. Ucciso e poi deriso dai corpi. Per che cosa? O interrogato spremendo i bulbi oculari? Per che cosa? E cosa c'era da chiedere? L'intero gruppo era già morto a questo punto. Ma se la lingua di una persona viene strappata o i bulbi oculari vengono spremuti, allora sicuramente non dirà mai nulla. Penso che in questo caso sia tutto più prosaico. Dopo la morte, la bocca di Dubinina era aperta e il suo viso era rivolto dal lato dove potevano entrare animali o uccelli, che mangiano sempre prima gli occhi e la lingua. I corpi di Dubinina e Zolotarev non furono ritrovati più a lungo di altri e subirono una maggiore decomposizione e un maggiore cambiamento. Se fossero rimasti lì per un altro mese, non ne sarebbe rimasta traccia.

II. Catene logiche.

1. Torniamo a Zolotarev.
Inizierò con la personalità di Sasha Zolotarev. Dalla conclusione della visita medica forense: “Sul dorso della mano destra, alla base del pollice, c'è un tatuaggio di “Gene”. Sul retro dell'avambraccio destro nel terzo medio, un tatuaggio raffigurante una barbabietola e la lettera C, sul retro dell'avambraccio sinistro, un tatuaggio raffigurante "G+S", "DAERMMUAZUAYA", una stella a cinque punte e il lettera C, le lettere "G + C + P \u003d D" e " 1921". Puoi trovare molti forum e siti Web in cui le persone cercano di svelare il significato di questi tatuaggi. Fondamentalmente, tutti gli argomenti si riducono al fatto che il corpo che è stato sepolto non era il corpo di Semyon Zolotarev, che, molto probabilmente, era Gena (Gennady), un prigioniero della colonia, di cui ce n'erano molti nel luogo dove è avvenuta la tragedia. "DAERMMUAZUAYA" - le parole che sono state riempite con un nuovo tatuaggio per nascondere il significato di quello vecchio. Ad esempio, la lettera M è difficile da segnare con una nuova lettera e la lettera G potrebbe benissimo essere la lettera E, devi solo aggiungere due levette inferiori, puoi creare la lettera A dalla lettera L aggiungendo una traversa. Non ci sono più veri testimoni di quella storia, ed è impossibile sapere con certezza se ci fosse un'identificazione del corpo e se la madre di Zolotarev sia davvero venuta al funerale.
Ma c'era un'altra storia a me nota, che so per certo, quando la madre non ha identificato il corpo del figlio morto. È impossibile scoprirlo in una situazione in cui il corpo, e soprattutto il viso, ha subito cambiamenti significativi. Puoi identificare le cose in modo affidabile solo se hai informazioni sulle cose. Ma molti genitori, se i figli non vivono stabilmente con loro, sono poco consapevoli delle cose del proprio figlio. È possibile identificare denti e corone se tali informazioni sono disponibili, ma molti genitori non ne sono nemmeno sicuri. E Zolotarev ha vissuto a lungo separatamente e, come sai, ha visitato solo occasionalmente sua madre. In questo caso aiuterebbe un esame del DNA, solo questo potrebbe chiarire e finalmente certificare se Zolotarev sia stato davvero trovato e sepolto, con la cui personalità ci sono tante domande, incongruenze e incongruenze. Diamo un'occhiata al monumento eretto in memoria di un gruppo di turisti al cimitero Mikhailovsky (Ekaterinburg) e scopriamo che Zolatarev A.I. leggiamo anche una tavoletta su un monumento personale al cimitero di Ivanovo. Apprendiamo anche che Zolotarev ha chiesto di chiamarsi Alexander.
Ecco una versione del genere. Immediatamente sono state trovate otto persone, tutte tranne Zolotarev. Diciamo solo che è scomparso. Ma non puoi aprirlo al pubblico. Ci saranno infinite domande e sospetti. In questo caso è molto più facile mettere in scena una scena, nascondere i corpi, sfigurare volti irriconoscibili, trascinare le indagini, aspettare il momento in cui tutti si stanchino di aspettare l'epilogo. I primi corpi di turisti furono sepolti con una grande folla di persone e Zolotarev aveva solo 12 persone. Fu sepolto in una bara di zinco chiusa in un altro cimitero.

2. Versioni della divisione del potere e del conflitto sui diritti delle donne.
Supponiamo che l'incidente che ha causato la morte dei turisti sia stato il più banale: non condividevano il potere, non condividevano le ragazze.
Guardando le fotografie della campagna del gruppo Dyatlov, vedo che in alcune foto Zolotarev sta parlando con Kolmogorova, è evidente che sta prestando attenzione a una bella ragazza. Zina Kolmogorova ha un rapporto difficile con gli uomini del gruppo. A Igor Dyatlov piace, trovano una foto di Zina con lui. Ecco le righe del diario di Zina Kolmogorova: "Dopo pranzo, abbiamo fatto solo una transizione e ci siamo alzati per una sosta. Ho cucito la tenda. Siamo andati a letto. Igor è stato scortese per tutta la sera, semplicemente non l'ho riconosciuto lui. Ci sono molte altre annotazioni dal diario della ragazza, che indicano direttamente che non c'era una relazione ideale nel gruppo di giovani turisti. Cosa dice la frase che Igor è maleducato?
E il fatto che non ci fosse sesso tra di loro non influisce affatto sulla relazione. Piuttosto, infiamma ancora di più le passioni.
Prima della campagna, Zina aveva una relazione con Yura Doroshenko, puoi trovare informazioni sul fatto che si sarebbero sposati, ma qualcosa è andato storto con loro, in una lettera a un'amica, sul treno, la ragazza scrive: "Cammina con alcune delle ragazze per mano. Geloso." "Siamo insieme e non insieme". Qui subito c'è tutto un groviglio d'amore, un'esplosione di passioni.
Come si possono ignorare tutti questi fatti quando si parla di UFO, lanci di razzi, consegne di prova? La relazione dei turisti durante un'escursione può rovinare qualsiasi situazione ideale.
Entrambe le donne potrebbero diventare un detonatore, un innesco, provocare la situazione e le conseguenze con una qualsiasi delle loro azioni inadeguate.
Dirai che si trattava di donne in marcia disciplinate che non conoscevano le passioni della ribellione e dei comportamenti inappropriati?
Leggendo il giornale murale, che i turisti avrebbero realizzato il giorno della loro morte, non si può non notare che nel gruppo ci sono accenni di amori. “Incontriamoci al 21° Congresso con un aumento del numero di turisti!”
Ho anche notato come gli atteggiamenti e la comprensione degli eventi nel cervello differiscono negli uomini e nelle donne. Gli uomini noteranno la nota sulla slitta e sul bigfoot e ignoreranno la natalità turistica registrata nel primo paragrafo.
Una lite per le ragazze potrebbe verificarsi sia all'interno del gruppo che con qualcuno che il gruppo potrebbe incontrare durante un'escursione, qualsiasi gruppo di uomini (In luoghi così remoti, le donne sono sempre meno e possono sempre essere motivo di interesse e motivo di controversie tra uomini).
Anche nel gruppo c'era un possibile conflitto di leader. I ricercatori scrivono che solo i leader hanno partecipato a questa campagna. E Dyatlov non era un capogruppo ideale. In una situazione difficile non è stata presa una decisione univoca, è chiaro che il gruppo era diviso.
Si può sicuramente dire in gruppo, di tre turisti, e, forse, Luda Dubinina, che sono stati trovati nelle vicinanze, con una certa interazione tra loro (giacciono fianco a fianco, uno abbracciato l'altro).
Tutti gli altri turisti non formavano un gruppo, divisi, li trovavano in luoghi diversi. Krivonischenko e Doroshenko non sono morti nelle posizioni in cui hanno trovato i corpi sotto il cedro (il corpo è disteso, il braccio è gettato dietro la testa). Loro (o uno di loro) potevano essere trovati e portati sotto il cedro, spogliati e lasciati lì a giacere.
3. Prima o dopo aver scalato Otorten?
Penso ancora spesso che la tragedia sia avvenuta dopo aver scalato il monte Otorten, ci sono diversi indizi a riguardo. Allora il giornale si chiama "Evening Otorten", perché chiamare così il giornale da parete, se il lavoro non è ancora stato fatto? Perché c'era un solo tronco quando stava arrivando la salita? Perché sei arrivato così velocemente al parcheggio, quando il magazzino dista solo 2 km? Fare un passo indietro e alzarsi subito? O forse non ce l'abbiamo fatta un po' sulla via del ritorno? E nell'ultima foto, in cui hanno montato una tenda sul fianco della montagna e nel luogo in cui l'hanno trovata, i ricercatori notano che le pendenze sono diverse, la foto ha una pendenza maggiore. Anche se qui puoi sbagliarti. Scatto spesso foto durante le escursioni. Le foto dei pendii non trasmettono la pendenza del pendio. La tenda nella foto è stata fotografata da diversi punti: dal basso e dall'alto. La pendenza del pendio nella foto sembra sempre minore.

4. Versioni anomale.
Sarò onesto, non considero versioni anomale degli eventi. In due pernottamenti, Sergei ed io abbiamo visto un UFO nel cielo, e allora? L'UFO volava alto nel cielo, non ci ha toccato. Non è una cosa terribile.
Avevo paura degli animali selvatici e Sergey aveva paura delle persone. Molto spesso sceglieva luoghi in cui passare la notte lontani dalla gente e dalle abitazioni.
Molte volte siamo finiti al cimitero la sera tardi, dopo le nove di sera, una volta abbiamo passato la notte vicino al cimitero. Non è mai successo niente di straordinario!

5. Dall'esperienza dei pernottamenti invernali.
Ti parlerò un po' del campeggio invernale. Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che i turisti esperti non condividano l'esperienza dei loro pernottamenti. Quindi, abbiamo passato la notte a meno 20 gradi in una tenda tripla di nylon con un doppio strato del materiale più sottile. Tali tende a due strati, ovviamente, mantengono meglio il calore, risparmiano bene dal vento e si bagnano un po'. Avevamo una piccola stufa a gas Pathfinder. La scorsa notte la neve era alta 30 cm. Nella tenda dal funzionamento della stufa a gas diventa immediatamente caldo, dopo 15 minuti puoi sederti nella tenda in pantaloncini, quindi fa caldo lì. Ieri notte abbiamo dormito senza la stufa a gas accesa. Riscalda e spegni le cose. Non abbiamo sperimentato il freddo e la sopravvivenza, era solo caldo. Di notte, se volevano fare pipì, uscivano con gli stivali di gomma, ma vestiti poco, era pigro, anche se fuori faceva freddo. Solo una notte Sergei è saltato fuori dalla tenda nudo, non calzato. In quella fredda notte d'autunno gli parve che nel lago vicino al quale ci eravamo accampati nuotassero delle sirene.
Guardando le fotografie in cui i Dyatloviti sono in piedi con i cappelli sottili, con giacche a vento aperte, senza sciarpe, è difficile credere che la temperatura sia di meno 20 gradi. A meno 20 gradi, il gelo si congela sulle parti degli indumenti vicino al viso quando si cammina. Il gelo si blocca quando si cammina. Cappello, colletto vicino al viso, tutto diventa bianco, aghiforme.
È vero, durante le campagne, succedeva spesso quando il tempo cambiava rapidamente e il vento nelle aree aperte era così forte da abbattere e non era possibile camminare, solo gattonare a quattro zampe.
Inoltre, Sergei ha notato che tali tracce, come trovate vicino alla tenda, potevano formarsi solo se la neve era bagnata. Solo in questo caso la neve viene compressa e poi, dopo lo scioglimento, le tracce sporgono come colonne. C'era un vento molto forte in un luogo così aperto dove si trovava la tenda dei Diatloviti, e il vento causa molti più inconvenienti del gelo. Per le persone che si sono ritrovate senza vestiti, era importante nascondersi rapidamente dal vento. Allo stesso tempo, essere sulla neve senza scarpe significava morire in fretta. Trovo versioni in cui un turista è stato spazzato via dal vento quando è uscito a fare pipì, mentre altri si sono precipitati in soccorso e sono stati anche loro spazzati via dal vento. Potrebbe anche essere, ma perché tagliare la tenda?
Una volta abbiamo fatto il bagno in una sorgente a meno 20 gradi. In quel viaggio, ho indossato collant di nylon, calzini sottili. Nuotare al freddo non era freddo. Faceva freddo stare in piedi sul pavimento ghiacciato e infilarsi le calze di nylon. Mentre cercavo di infilarmi le scarpe il prima possibile, mi sono quasi congelato i piedi, mi sono vestita male, un calzino si è perso dentro lo stivale. Pianse dal freddo. Ciò che mi ha salvato è che sono venuti al monastero, lì faceva caldo. Mi sono tolto le scarpe e per circa mezz'ora ho cercato di scaldarmi le gambe e ho urlato per il dolore quando le mie gambe hanno cominciato ad allontanarsi un po'. Mentre indossavo i collant, rimasi completamente nuda, al freddo, dopo il bagno il mio corpo non si congelava affatto, solo le gambe si congelavano. Da allora sono certo che restare senza scarpe sia morte certa, e se dovessi stare al freddo senza scarpe, devi toglierti i vestiti e scaldarti i piedi.
In secondo luogo, devi camminare o raccogliere legna da ardere mentre una persona è in movimento, anche se è poco vestito, ma con le gambe isolate, è meno probabile che si congeli. Terzo, devi cercare un riparo il prima possibile.
La conclusione è semplice. Qualsiasi persona che ha poca esperienza di sopravvivenza in condizioni di freddo non camminerà sulla neve con i calzini da solo, inizierà molto rapidamente a ridistribuire i vestiti, strappare le maniche della giacca (tagliare con un coltello) e avvolgere le gambe. Se le persone esperte non lo hanno fatto, significa che non sono scese al cedro, non hanno trascinato lì i corpi dei compagni feriti, non hanno raccolto sterpaglie per il fuoco, il che significa che sono morti mentre uscivano dalla tenda giù, e non quando ci si arrampica.
L'incendio vicino al cedro avrebbe potuto essere un segnale (se i turisti non fossero andati alla tenda, ma si fossero persi per strada e avesse lo scopo di riunire tutti in un posto), ma molto probabilmente era destinato al riscaldamento. È molto logico scendere e fare un fuoco di segnalazione, ma come, dopo aver lasciato il fuoco nel buio della notte, trovare una tenda se ti sei spostato di un chilometro e mezzo? Questo è completamente impossibile, questo è quello che so per certo, se lo stesso fuoco di segnalazione non brucia vicino alla tenda (scrivono che c'era una grande lampada di segnalazione sulla tenda, ecco perché era visibile).
Ci sono stati casi in cui, durante la pesca invernale, siamo entrati nel lago sul ghiaccio per uno e mezzo o due chilometri, e poi siamo dovuti tornare in macchina per prendere qualcosa. L'auto era sempre visibile dal punto di pesca e sembrava che sarebbe stato facile tornare più tardi e trovare i tuoi pescatori. Ma sulla riva si è scoperto che era molto difficile trovare la via del ritorno. Tutti i pescatori erano gli stessi da lontano. Tutti erano seduti su scatole con indosso impermeabili protettivi chimici. Da lontano, tutti erano uguali. La traiettoria del sentiero fu presto dimenticata, impossibile ritrovare la via del ritorno se uno dei suoi non dava un segnale avvertibile dalla riva (di solito si alzava e agitava le braccia, con una giornata limpida e buona visibilità).
Anche di giorno, non credo che trovare una tenda se camminando dal cedro fosse facile. Di notte, era completamente irrealistico. Pertanto, Kolmogorova, Dyatlov e Slobodin furono molto probabilmente i primi a morire quando scesero dalla tenda. Non hanno isolato le gambe. Lasciato indietro il gruppo, perso nella confusione. Trovo versioni in cui erano accecati, quindi strisciarono verso la tenda. Vedete, anche se c'era una buona visibilità, era difficile trovare una tenda e trovare una direzione per raggiungerla. È stato facile allontanarsene, ma è stato molto difficile tornare, su per il pendio con vento forte e gelo, scarsa visibilità (non realistico per una persona sana). Se fosse necessario trovare una tenda, allora sarebbe necessario seguirne le tracce, ma questi tre non hanno seguito le tracce.
Aggiungerò sull'attrezzatura. Nel gelo di 10-15 gradi, si vestivano così: canottiera di cotone, maglione, giacca trapuntata (imbottita, trapuntata), sulla testa una sciarpa di cotone, sopra un cappello con paraorecchie (coniglio, castoro), le orecchie del cappello erano legate , sulle gambe c'erano collant di cotone e pantaloni imbottiti trapuntati, calzini semplici e di lana e stivali di feltro con calze di protezione chimica. Sopra il piumino ho messo un impermeabile con cappuccio e sopra un impermeabile di protezione chimica. Guanti in pelliccia spalmata sulle mani. Faceva sempre molto più freddo sul lago, soffiava un forte vento penetrante. Siamo entrati nel lago per 5 km camminando, ma era difficile, faceva caldo. Sono venuti, hanno praticato dei buchi, si sono seduti. Si è raffreddato molto rapidamente. Piedi in stivali di feltro, mani congelate. Per proteggersi dal vento, i pescatori cuciono una borsa da una pellicola trasparente, che viene indossata sopra.
Ieri, proprio, c'era una tale temperatura dell'aria, meno 20 gradi. Ero vestito in modo caldo, mi sono subito congelato al vento. Ho pensato a chi parla, seduto in appartamenti caldi, a cosa sarebbe potuto e non sarebbe potuto succedere: agli uragani e alle difficoltà del percorso, alle temperature sotto zero, ai sacchi a pelo bagnati, alla tenda bagnata.
Il fuoco che si accendeva vicino al cedro, se non era di segnale, molto probabilmente veniva costruito nel luogo dove era più facile raccogliere legna da ardere. Come hanno mostrato i pernottamenti invernali, l'abete verde brucia meglio, si infiamma e brucia come polvere da sparo, ma gli alberi secchi che sono stati sotto la neve bruciano male, quindi sarebbe necessario carburante diesel per accendere tale legna da ardere, ostinatamente non volevano divampare. All'inizio, mentre c'erano molti rami, c'è entusiasmo, perché il fuoco, anche in caso di forte gelo, diventa rapidamente caldo. Vale la pena riscaldarsi un po 'e non vuoi lasciare il fuoco. Diventa subito chiaro che tale carburante non sarà sufficiente per molto tempo, perché si esaurisce all'istante e per i nuovi rami dovevi arrampicarti più in alto e romperli con il peso del tuo corpo.
Le persone che si trovano in una situazione del genere dovrebbero porsi un obiettivo specifico, fare questo e quello, quindi tutte le azioni avranno un senso. Se capisci che morirai sicuramente quando i rami disponibili del cedro si esauriranno, molto presto non vorrai fare nulla, rendendoti conto dell'inutilità delle azioni.

6. Sequenza dei decessi.
Arrivo quasi alla stessa conclusione della prima parte. Tre turisti sono morti quasi subito, sei persone sono cadute. Altri due morirono sotto il cedro, e quattro sul ponte vissero più a lungo degli altri, perché avevano tutto per sopravvivere: avevano una buona organizzazione e un capo, erano calzati e vestiti, al riparo dal freddo e dal vento, potevano aspettare il mattina e andare alla tenda o al magazzino per gli sci e i vestiti. Tutti coloro che potevano rompere l'unità del gruppo e il processo decisionale, vale a dire: Kolmogorova, Dyatlov e Doroshenko, non erano più vivi. Ma per qualche motivo non sono andati, ma sono stati trovati con costole rotte e facce cambiate irriconoscibili, con radiazioni sui loro vestiti. Sebbene sia una totale assurdità, la conclusione suggerisce che nel momento in cui un gruppo di quattro turisti si è rifugiato in un burrone, quella sfortunata lastra di neve è caduta su di loro (c'è stata un'esplosione con un rilascio di radiazioni), che ha ucciso i sopravvissuti .
Se la sequenza è questa: tre si persero e morirono, due accese un fuoco e aspettarono quei tre, sperando che fossero vivi, e quattro si nascosero sul ponte. Qui c'è una divisione del gruppo in piccoli gruppi di persone: Kolmogorova e Dyatlov, separatamente da loro Doroshenko, separatamente da loro Zolotarev e le persone che si sono unite a loro. È così che avrebbero dovuto separarsi se fosse stata una questione di amore e di condivisione del potere. Dyatlov non poteva essere accanto a Zolotarev, Doroshenko non poteva essere accanto a Dyatlov. Qui hai un gruppo di persone affiatato, simile e accuratamente selezionato.
Quattro da terra, potevano davvero vivere, e forse vivevano, più a lungo. Zolotarev potrebbe anche chiedere aiuto. Mi sono reso conto di quanto tutto fosse senza speranza e me ne sono andato. E il 6 febbraio è stato aperto il procedimento penale sulla morte dei turisti. Quindi qualcuno ha detto che i turisti erano morti. Anche se questa persona non potrebbe essere Zolotarev, ma Sasha Kolevatov. Non c'è quasi nessun dibattito a riguardo sui siti. E Sasha era anche il leader delle escursioni, aveva le qualità di un leader.

7. Proporre versioni, non scartare i fatti.
Ma indipendentemente dalle versioni che consideriamo, non dobbiamo dimenticare il fatto principale che ha suscitato e incuriosito il pubblico. E, alla fine, non sono rimasto indifferente a quella vecchia storia. I volti dei morti erano innaturalmente arancioni. Su Internet troverai controversie e forum sul nome del colore. Il colore della pelle dei morti mi è stato chiamato durante l'infanzia ed era arancione, non marrone e non rosso bordeaux. Molto probabilmente, tutti avevano questo colore della pelle, ma furono i primi cinque turisti trovati e sepolti ad attirare l'attenzione del pubblico (un gran numero di persone).
Su Internet troverai molti giudizi diversi sul colore della pelle dei morti, dicono che i motori di ricerca e le persone che sono venute al funerale non potevano descrivere correttamente il colore della pelle, perché non si occupavano di persone congelate, non avevano l'esperienza e il colore della pelle di una persona congelata potrebbero sembrare innaturali per loro, ma in realtà è naturale e normale, e il punto qui non è l'avvelenamento, né le radiazioni. Ma penso che, al contrario, c'erano persone del genere tra coloro che sono venuti al funerale che conoscevano bene l'aspetto delle persone congelate, sono state loro che sono state sorprese dal colore innaturale della pelle e così tanto che dopo 17 anni , nella storia che mi è stata raccontata, questo era il fatto più importante e spaventoso.

Ci sono diverse storie simili a questa. La storia del gruppo turistico Korovina (tragedia a Khamar-Daban), dove sono morte 6 persone e solo una ragazza è scappata. Un gruppo del club di turisti della città di Mosca "Spartak" nel marzo 1963 ha superato il passo Chivrai-Lada nella direzione opposta, da Umbozero a Seydozero (tutti sono sopravvissuti). Anche il gruppo di Sergey Sogrin è entrato in una situazione critica "fredda" negli Urali subpolari. A causa dell'accensione notturna della stufa, una parte della loro tenda è andata a fuoco: il gruppo ha perso la casa durante la notte (tutti sono rimasti in vita).

8. Nuovi ritrovamenti.
Sono costantemente interessato a nuove idee sull'argomento. Vedo come le persone esplorano e trovano nuovi modi per sviluppare l'indagine, come emergono nuovi fatti, come si trovano incongruenze, come nascono nuove domande.
Abbiamo trovato un documento che dice che durante le operazioni di perquisizione non c'era una tenda, ma diverse. Il documento dice: tende. È anche possibile che siano state trovate persone in più. Dissero che Dyatlov aveva trascinato sua moglie su di lui e che le sue braccia e le sue gambe erano rotte. Kolmogorov e Dyatlov sono stati trovati in luoghi diversi. Un altro studente Nikitin è sepolto accanto ai Dyatloviti.
I ricercatori trovano stranezze nelle fotografie allegate al caso. Posso attribuire la stranezza alla scarsa qualità delle fotografie, ma in alcuni casi sono d'accordo con i ricercatori.

9. Versioni fuori standard.
Perché sorgono versioni apparentemente deliranti? Perché non c'è niente da spiegare le ferite di tre turisti (fratture multiple).
Mentre guardavo i film, mi sono imbattuto in idee non standard che parlavano di esperimenti sugli esseri umani. Questo argomento riguarda un film americano sul gruppo Dyatlov. Tutti quelli che hanno visto il film parlano della stupidità della trama. Non la penso così. Ero un lettore e le prime opere fantastiche non mi sembrano così fantastiche: "Testa del professor Dowell" (1925), "Uomo anfibio" (1927), "Cuore di cane" (1925). Sai di cosa trattavano questi pezzi? Riguardavano esperimenti umani. La parte principale della trama è stata costruita sul fatto che gli ibridi uomo-animale sono fuggiti dallo sperimentatore e hanno vissuto le loro vite come volevano loro stessi.
Non una sola fantasia nasce da zero, una persona non è in grado di inventare nulla da sé, questo lo so per certo. Gli esperimenti sulle persone furono condotti nei campi di concentramento, durante gli anni della seconda guerra mondiale, e poi furono condotti in URSS, ma furono classificati. Se sei interessato a questo argomento, troverai articoli sugli esperimenti sulle persone nei campi di Gulag (non guardare per i deboli di cuore, ho visto il video, sono rimasto scioccato da quello che ho visto). È di tali esperimenti che parla il film americano. Questo film dice che i Dyatloviti si sono imbattuti in una base segreta in cui sono stati condotti tali esperimenti. Senza senso? Non dire. Gli americani hanno proposto una versione molto audace (e, forse, ne sapevano più della nostra). Questa non è una versione anomala, non mondi paralleli, non favolosi elfi e giganti. Si trattava di esperimenti sul collegamento di una persona e di un animale (scimmie), la testa mozzata di un cane viveva, collegata a dispositivi con circolazione del sangue, un cane veniva cucito a un altro, i cadaveri dei morti venivano resuscitati. Non voglio credere a tali versioni, è meglio che siano stati spazzati via dal vento, e poi siano stati lanciati e gettati sopra la montagna fino alla morte di tutti.
Dov'è la base su cui si sono fatti strada i turisti? Sul monte Otorten. E non sul Dyatlov Pass. È lì che nessuno sta guardando, è lì che devi andare a cercare.

10. In scena.
E l'ultima versione - tutto ciò che riguarda il caso Dyatlov - è una messa in scena. In un paese in cui le persone venivano imprigionate per le spighette raccolte nei campi, le persone potevano essere uccise per un poco fatto, o per il sospetto di aver fatto qualcosa che minacciava di rivelare segreti di stato. E poi, quando sono iniziati i disordini popolari, hanno deciso di fingere il congelamento. All'epoca, le persone che lo stavano facendo non ci provavano davvero. Pertanto, le incongruenze nel caso sono tante: gli abiti confusi, la strana posizione dei cadaveri, l'assenza di ferite ai piedi, sebbene corressero quasi scalzi lungo i kurumnik, non è chiaro come facessero la pavimentazione quando c'era un solo coltello, come hanno scavato la neve per creare un luogo ventoso, completa la balestra di datteri. La serie di incongruenze è rafforzata dai diatlovologi, alimentando l'interesse per il caso.
Questa attività è una fonte inesauribile di reddito. Migliaia di articoli, programmi TV, video.

Penso che la ricerca dei turisti scomparsi sia stata effettuata su una scala così ampia e classificata perché Georgy Krivonischenko era un ingegnere in una struttura sicura nella regione di Chelyabinsk, dove lavoravano con il plutonio, una sostanza destinata alla creazione di armi nucleari. Anche Rustem Slobodin ha lavorato lì. Si presumeva che i giovani volessero volare all'estero e vendere i segreti dell'impresa.
Più leggo, più misteriosa diventa questa storia. Più domande. Dopotutto, ci confondono deliberatamente e tutti i documenti importanti sono stati sequestrati dal caso. E sebbene queste possano essere coincidenze, ce ne sono troppe in un caso così strano e complicato. E l'esistenza di cose radioattive è un fatto inconfutabile, cose che, per ragioni sconosciute, sono finite in quella campagna, è solo chiaro che se erano state preparate per il trasferimento, non sarebbero mai state trasferite.
Nel mio ragionamento, non voglio ferire la loro memoria, in qualche modo umiliare o elevare uno di loro.
Benedetta memoria di tutti coloro che morirono in quel fatidico giorno, riposi in pace a loro. Benedetta memoria a tutti i turisti morti per valanghe e altri fenomeni naturali.

Contribuire alla pubblicazione del libro. Questa è, ovviamente, solo una piccola parte dell'intero libro. Ma questo è conveniente per coloro che non vogliono o non possono ordinare l'intero libro in stampa. Oltre a contribuire alla pubblicazione del libro, facendo una buona azione per sviluppare la storia della tua regione, riceverai anche un blocco di fotografie dei film dei turisti per la versione. Le prime pagine della versione sono fornite dall'autore al nostro portale.

Ricostruzione della versione della morte del gruppo Dyatlov sulla base dei materiali dell'indagine in un procedimento penale, dopo aver studiato le principali versioni della morte del gruppo, nonché aver studiato altri dati fattuali significativi che sono una conferma diretta o indiretta della versione.

Nel 1959, un gruppo di studenti e laureati dell'UPI Sverdlovsk fece un'escursione della più alta categoria di difficoltà sulle montagne degli Urali settentrionali. Il loro percorso è completamente inesplorato. I turisti ci vanno per la prima volta. Il leader della campagna, Igor Dyatlov, prevedeva di completare la campagna in 20 giorni, ma nessuno era destinato a tornare vivo dalla campagna. Ad eccezione di uno che ha lasciato il gruppo adducendo problemi di salute. Avendo deciso di passare la notte in montagna con il 1079, i turisti si trovano in condizioni che interrompono il loro ultimo viaggio. Tuttavia, secondo l'itinerario del viaggio, il gruppo non avrebbe dovuto fermarsi affatto su questa montagna. La ricerca sarà lunga e difficile. I ritrovamenti confonderanno tutti. Non è un caso che i Mansi locali chiamassero questa montagna Haltchakhl o "Montagna dei Morti". Ma è tutto così misterioso e inspiegabile come pensano alcune persone? Dopo aver studiato i materiali del procedimento penale e altri dati fattuali rilevanti per l'essenza della tragedia, l'autore crea una versione-ricostruzione della morte dei turisti, che presenta ai lettori, sulla base dei fatti, affascinando il lettore e offrendo di diventare partecipe della ricerca e dello studio di questa difficile storia.

1. Escursione a Otorten

Un viaggio sui monti Urali, su una delle vette della cresta Poyasovoi Kamen degli Urali settentrionali, sul monte Otorten è stato concepito dai turisti della sezione turistica del club sportivo del Sergey Kirov Ural Polytechnic Institute nella città di Sverdlovsk indietro nell'autunno del 1958. Fin dall'inizio, Luda Dubinina, una studentessa del 3° anno e molti altri ragazzi, erano determinati a fare un'escursione. Ma nulla ha funzionato fino a quando un turista esperto, che aveva già esperienza in gruppi guida, lo studente del 5° anno Igor Dyatlov, ha intrapreso l'organizzazione del viaggio.

Inizialmente, il gruppo era formato nella quantità di 13 persone. In questa forma, la composizione del gruppo è finita nel progetto del percorso, che Dyatlov ha presentato alla commissione del percorso:

Ma in seguito Vishnevsky, Popov, Bienko e Verkhoturov abbandonarono. Tuttavia, poco prima del viaggio, l'istruttore del campeggio Kourovskaya sul fiume Chusovaya, Alexander Zolotarev, noto quasi esclusivamente a Igor Dyatlov, è stato incluso nel gruppo. Come Alexander, si è presentato ai ragazzi.

I turisti avrebbero portato con sé l'attrezzatura personale e alcune attrezzature del club sportivo UPI. La campagna è stata programmata per coincidere con l'inizio del 21° Congresso del PCUS, per il quale hanno persino ricevuto un biglietto dal comitato sindacale dell'UPI. Successivamente ha aiutato a spostarsi verso il punto di partenza del percorso: il villaggio di Vizhay e oltre, ha conferito ai turisti lo status ufficiale di partecipanti a un evento organizzato e non a un'escursione selvaggia, quando un gruppo è apparso in un luogo pubblico dove pernottamento era richiesto il soggiorno o il trasporto di passaggio.

Il percorso che Igor Dyatlov avrebbe fatto con il gruppo era nuovo, quindi nessuno dei turisti dell'UPI e persino l'intera Sverdlovsk non sono andati. Essendo i pionieri del percorso, i turisti intendevano raggiungere il villaggio di Vizhay in treno e in auto, dal villaggio di Vizhay per arrivare al villaggio di Vtoroy Severny, quindi dirigersi a nord-ovest lungo la valle del fiume Auspiya e lungo gli affluenti del fiume Lozva al monte Otorten. Dopo aver scalato questa vetta, si prevedeva di girare a sud e percorrere la cresta del Poyasovyi Kamen lungo le sorgenti delle sorgenti dei fiumi Unya, Vishera e Niols fino al monte Oiko-Chakur (Oykachahl). Da Oiko-Chakur in direzione est lungo le valli dei fiumi Malaya Toshemka o Bolshaya Toshemka, fino alla loro confluenza nel nord Toshemka, poi all'autostrada e di nuovo al villaggio di Vizhay.

Secondo il progetto della campagna, che è stato approvato dal presidente della commissione di rotta Korolev e da un membro della commissione di marcia Novikov, Dyatlov prevedeva di trascorrere 20 o 21 giorni nella campagna.

A questa escursione è stata assegnata la terza categoria di difficoltà più alta secondo il sistema allora esistente per la determinazione delle categorie di escursioni nel turismo sportivo. Secondo le disposizioni allora vigenti, la “troika” veniva assegnata se il viaggio durava almeno 16 giorni, si percorreranno almeno 350 km, di cui 8 giorni in zone scarsamente popolate, e se si effettuano almeno 6 pernottamenti fatto sul campo. Dyatlov aveva il doppio dei pernottamenti di questo tipo.

L'uscita era prevista per il 23 gennaio 1959. Igor Dyatlov intendeva tornare con il gruppo a Sverdlovsk dal 12 al 13 febbraio. E prima, dal villaggio di Vizhay, il club sportivo UPI e il club sportivo cittadino di Sverdlovsk avrebbero dovuto ricevere da lui un telegramma che il percorso era stato completato con successo. Era la consueta pratica dell'escursionismo e l'obbligo di istruzioni da riferire alla società sportiva. Inizialmente era previsto di tornare a Vizhay e dare un telegramma sul ritorno il 10 febbraio. Tuttavia, Igor Dyatlov ha posticipato il ritorno al Vizhay al 12 febbraio. Il preciso calcolo ingegneristico di Igor Dyatlov ha subito un cambio di programma a causa di un'emergenza, che è stata il primo fallimento in un evento di gruppo. Nella prima fase della campagna, Yuri Yudin ha lasciato il percorso.

Il 23 gennaio 1959, il gruppo Dyatlov iniziò un viaggio a Otorten dalla stazione ferroviaria di Sverdlovsk, composto da 10 persone: Igor Dyatlov, Zina Kolmogorova, Rustem Slobodin, Yuri Doroshenko, Yuri Krivonischenko, Nikolai Thibault-Brignolles, Lyudmila Dubinina, Alexander Zolotarev, Alexander Kolevatov e Yuri Yudin. Tuttavia, il 5° giorno della campagna, il 28 gennaio, Yuri Yudin lascia il gruppo per motivi di salute. È partito con un gruppo dell'ultimo insediamento sulla rotta, il villaggio del 41° quartiere, ed è andato nel villaggio non residenziale di Second Severny, quando ha avuto un problema alle gambe. Ovviamente avrebbe ritardato il gruppo, poiché si muoveva lentamente anche senza zaino. È rimasto indietro. Formazione perduta. Tuttavia, in quella transizione tra questi villaggi, 41 turisti del quarto di secondo nord hanno avuto fortuna. Nel villaggio, i turisti che stavano facendo un'escursione verso il 21° Congresso del PCUS hanno ricevuto un cavallo. Gli zaini dei turisti dal villaggio di 41 quarti al villaggio di Second Severny sono stati trasportati da un cavallo con un autista su una slitta. Ill Yuri Yudin torna a Sverdlovsk.

L'attrezzatura in quel momento dello sviluppo del turismo era molto pesante e non perfetta. Zaini di vecchio design, molto pesanti di per sé, una tenda ingombrante fatta di pesante telone, una stufa del peso di circa 4 chilogrammi, diverse asce, una sega. Un ulteriore aumento del carico sotto forma di una massa di zaini e la partenza di Yuri Yudin dal gruppo stesso li ha spinti a posticipare di due giorni il tempo di controllo dell'arrivo del gruppo a Vizhay. Dyatlov ha chiesto a Yudin di avvertire la società sportiva UPI del rinvio del telegramma di ritorno dal 10 febbraio al 12 febbraio.

La descrizione di questa versione di ricostruzione contiene una possibile presunzione di responsabilità e serietà delle intenzioni dei partecipanti alla campagna di tornare vivi e illesi. Sono escluse le speculazioni sul comportamento antisportivo dei partecipanti alla campagna, che ha causato la morte del gruppo.

• Dyatlov Igor Alekseevich nato il 13.01.36 ha appena compiuto 23 anni
• Kolmogorova Zinaida Alekseevna nata il 01/12/37, ha recentemente compiuto 22 anni,
• Doroshenko Yuri Nikolaevich nato il 29/01/38, il 6° giorno della campagna compie 21 anni
• Krivonischenko Georgy (Yura) Alekseevich nato il 7 febbraio 1935, 23 anni, avrebbe dovuto avere 24 anni durante la campagna,
• Dubinina Lyudmila Alexandrovna nata il 12 maggio 1938 20 anni,
• Kolevatov Alexander Sergeevich Nato il 16/11/1934 24 anni,
• Slobodin Rustem Vladimirovich nato il 01/11/1936, ha recentemente compiuto 23 anni,
• Thibaut-Brignolle Nikolai Vasilievich nato il 05/06/1935 23 anni
• Zolotarev Alexander Alekseevich nato il 02.02.1921 37 anni.

Non ci sono contatti con i turisti. Nessuno a Sverdlovsk sa come va la campagna. Non ci sono radio per turisti. Non ci sono punti intermedi sul percorso da cui i turisti contatterebbero la città. Il 12 febbraio la società sportiva UPI non riceve il telegramma concordato sulla fine della campagna. I turisti non tornano a Sverdlovsk né il 12 febbraio, né il 15 febbraio né il 16 febbraio. Ma il presidente della società sportiva UPI, Lev Gordo, non vede motivo di preoccupazione. Poi i parenti dei turisti hanno lanciato l'allarme. All'epoca non c'erano strutture del Ministero per le situazioni di emergenza, i comitati sportivi, i comitati sindacali, i comitati cittadini, con il supporto delle truppe interne e delle forze armate, erano impegnate nella ricerca dei turisti scomparsi. La ricerca iniziò il 20 febbraio 1959. Alla ricerca hanno preso parte gli studenti dell'UPI, la comunità sportiva di Sverdlovsk e il personale militare. In totale, sono stati reclutati diversi gruppi di motori di ricerca. I gruppi dei motori di ricerca includevano necessariamente studenti UPI. I gruppi sono stati consegnati nelle aree che il gruppo Dyatlov avrebbe dovuto attraversare lungo il suo percorso. L'incidente e le sue conseguenze sarebbero state scoperte dai compagni di classe di Dyatlov. Gli organizzatori della ricerca non dubitano quasi che fosse accaduto l'irreparabile. Ma la ricerca è stata di ampio respiro. L'aviazione militare e civile è stata coinvolta dall'aeroporto di Ivdel. La ricerca degli studenti ha ricevuto grande attenzione perché due partecipanti alla campagna, laureati dell'UPI, Rustem Slobodin e Yura Krivonischenko, erano ingegneri di cassette postali segrete della difesa. Slobodin ha lavorato presso l'istituto di ricerca. Krivonischenko nella fabbrica dove è stata creata la prima arma atomica. Ora questa associazione di produzione "Mayak" si trova nella città di Ozersk, nella regione di Chelyabinsk.

Diversi gruppi di ricerca hanno cercato i turisti del gruppo Dyatlov in vari presunti punti lungo il percorso. Dopo la scoperta dei primi cadaveri di turisti, l'ufficio del pubblico ministero ha avviato un procedimento penale, che ha iniziato ad essere indagato dal procuratore della città di Ivdel, più vicino al luogo della tragedia, Junior Counselor of Justice V.I. Tempalov. Quindi l'indagine preliminare è stata proseguita e completata dal procuratore legale dell'ufficio del pubblico ministero della regione di Sverdlovsk, il giovane consigliere di giustizia LN Ivanov.

I motori di ricerca Boris Slobtsov e Misha Sharavin, studenti dell'UPI, sono stati i primi a trovare la tenda del gruppo Dyatlov. Risultò essere installato sul versante orientale del picco 1096. In caso contrario, questo picco veniva chiamato – Monte Haltchakhl. Haltchahl – Questo è un nome Mansi. Diverse leggende sono associate a questa montagna. Gli indigeni Mansi preferirono non andare su questa montagna. Si credeva che su questa montagna un certo spirito avesse ucciso 9 cacciatori Mansi, e da allora tutti coloro che scalano la montagna saranno maledetti dagli sciamani. Halatchakhl nella lingua Mansi suona così: la montagna dei morti.

Come hanno trovato la tenda, Boris Slobtsov ha detto il 15 aprile 1959, secondo il protocollo al procuratore Ivanov:

“Sono arrivato sul posto in elicottero il 23 febbraio 1959. Ho guidato la squadra di ricerca. La tenda del gruppo Dyatlov fu scoperta dal nostro gruppo nel pomeriggio del 26 febbraio 1959.

Quando si avvicinarono alla tenda, trovarono che l'ingresso della tenda sporgeva da sotto la neve, e il resto della tenda era sotto la neve. Intorno alla tenda nella neve c'erano bastoncini da sci e sci di scorta: 1 paio. La neve sulla tenda era spessa 15-20 cm, era chiaro che la neve era gonfiata sulla tenda, era dura.

Vicino alla tenda, vicino all'ingresso della neve, era conficcata una piccozza; sulla tenda, sulla neve, c'era una lanterna tascabile cinese, che, come fu poi stabilito, apparteneva a Dyatlov. Non era chiaro che sotto la lanterna ci fosse neve di circa 5-10 cm di spessore, non c'era neve sopra la lanterna, era un po' cosparsa di neve sui lati.

Di seguito troverai spesso estratti di protocolli di interrogatorio e altro materiale di un procedimento penale, spesso gli unici documenti fattuali che fanno luce sulla tragedia. Durante le indagini sono stati interrogati i motori di ricerca e altri testimoni, che hanno informato l'indagine di alcuni dati fattuali. Si noti che le linee dei protocolli in questo caso non sono sempre state “asciutte” o “impiegate”, nei protocolli si sono riscontrate talvolta anche lunghe discussioni sullo stato del turismo e sul livello di organizzazione delle ricerche turistiche. Ma a volte alcuni dati sono emersi in seguito nelle memorie dei motori di ricerca o nei testimoni oculari delle ricerche.

Boris Slobtsov, che ha scoperto la tenda, ha poi chiarito i dettagli del ritrovamento della tenda in uno degli articoli della rivista tutta russa di viaggi estremi e avventure:

“Il nostro percorso con Sharavin e il cacciatore Ivan si snodava sul passo nella valle del fiume Lozva e più avanti fino al crinale, dal quale speravamo di vedere il monte Otorten con il binocolo. Sul passo Sharavin, guardando con il binocolo attraverso il versante orientale della cresta, ho visto qualcosa nella neve che sembrava una tenda disseminata. Abbiamo deciso di salire lassù, ma senza Ivan. Ha detto che non si sentiva bene e che ci avrebbe aspettato al passo (ci siamo accorti che era appena "caduto"). Man mano che ci avvicinavamo alla tenda, la pendenza diventava più ripida e il ghiaccio diventava più denso, e dovevamo lasciare gli sci e percorrere le ultime decine di metri senza gli sci, ma con i bastoncini.

Alla fine siamo corsi dentro la tenda, siamo rimasti in piedi, siamo rimasti in silenzio e non sapevamo cosa fare: la pendenza della tenda era strappata al centro, dentro c'era la neve, alcune cose, gli sci sporgevano, un ghiaccio l'ascia era bloccata nella neve all'ingresso, le persone non erano visibili, faceva paura, già orrore! ."

("Lavori di soccorso negli Urali settentrionali, febbraio 1959, Dyatlov Pass", rivista EKS, n. 46, 2007).

Il 26 febbraio 1959 fu scoperta una tenda. Dopo il ritrovamento della tenda, è stata organizzata la ricerca dei turisti.

Sul posto è stato convocato il pubblico ministero di Ivdel. L'ispezione della tenda da parte del pubblico ministero Tempalov è datata 28 febbraio 1959. Ma la prima azione investigativa fu un'ispezione dei primi cadaveri scoperti, che fu effettuata il 27 febbraio 1959. Il cadavere di Yura Krivonischenko e il cadavere di Yura Doroshenko (fu scambiato per la prima volta per il cadavere di A. Zolotarev) furono trovati sotto in una conca, tra il monte Halatchakhl e un'altezza di 880, dove c'era un letto di ruscello che scorreva nel quarto affluente della Lozva. I loro corpi giacevano vicino a un alto cedro, a una distanza di circa 1500 metri dalla tenda, su un poggio alla base dell'altezza 880, alla base del passo, che sarebbe poi stato chiamato in loro memoria il "Passo del Gruppo Dyatlov". . Accanto al cedro è stato trovato un falò. I cadaveri di due Yur sono stati ritrovati in mutande senza scarpe.

Quindi, con l'aiuto dei cani, sotto un sottile strato di neve a 10 cm lungo la linea dalla tenda al cedro, sono stati trovati i cadaveri di Igor Dyatlov e Zina Kolmogorova. Erano anche senza capospalla e senza scarpe, ma erano comunque vestiti meglio. Igor Dyatlov era a una distanza di circa 1200 metri dalla tenda e circa 300 metri dal cedro, e Zina Kolmogorova a una distanza di circa 750 metri dalla tenda e circa 750 metri dal cedro. La mano di Igor Dyatlov faceva capolino da sotto la neve, appoggiata a una betulla. Si bloccò in una tale posizione, come se fosse pronto ad alzarsi e andare di nuovo alla ricerca di compagni.

Dal protocollo di ispezione dei primi cadaveri trovati, che è diventato il protocollo di ispezione della scena, è iniziata la fase attiva delle indagini sul procedimento penale sulla morte di turisti del gruppo Dyatlov. Dopo il ritrovamento dei primi cadaveri, e il ritrovamento di una tenda squarciata in più punti, il cadavere di Rustem Slobodin sarà presto ritrovato sotto la neve. Era sotto uno strato di neve di 15-20 centimetri su un pendio condizionatamente tra il cadavere di Dyatlov e Kolmogorova, a circa 1000 metri dalla tenda ea circa 500 metri dal cedro. Anche Slobodina non aveva vestiti migliori, una gamba era calzata con stivali di feltro. Come dimostrerà in seguito l'esame medico legale, tutti i turisti trovati sono morti per congelamento. L'autopsia di Rustem Slobodin rivelerà una crepa nel cranio lunga 6 cm, che ha ricevuto durante la sua vita. Rustem Slobodin è stato scoperto dai motori di ricerca nel classico “letto del cadavere”, che si osserva nelle persone congelate se il corpo si raffredda direttamente sulla neve. Quindi iniziò una lunga ricerca per i restanti turisti Nikolai Thibault-Brignolles, Lyudmila Dubinina, Alexander Kolevatov, Alexander Zolotarev. Il manto nevoso del pendio, le zone boschive leggere e l'area forestale intorno al cedro sono stati setacciati dai motori di ricerca con cani, sondati da sonde da valanga. Non credevano più nella salvezza dei Diatloviti. La ricerca è andata avanti per tutto febbraio, marzo e aprile. E il 5 maggio, dopo un lavoro di ricerca estenuante, lungo e difficile, scavando la neve in un burrone, hanno trovato una pavimentazione.

Vicino al pavimento, a 6 metri da esso, nel letto di un ruscello che scorre sul fondo del burrone, trovarono gli ultimi quattro cadaveri di turisti. Il pavimento e i turisti sono stati scavati da sotto un grande strato di neve. A maggio, i ramoscelli di abete e parti degli abiti dei Dyatloviti che si erano appena sciolti da sotto la neve sono stati puntati verso il sito di scavo. Il 6 maggio sono stati esaminati i corpi nel burrone e la pavimentazione.

L'ubicazione del ritrovamento della pavimentazione e dei cadaveri "nel burrone" può essere stabilita con autenticità sulla base dei materiali del procedimento penale.

Nel protocollo dell'ispezione della scena del 6 maggio 1959, effettuato dal pubblico ministero Tempalov, l'ubicazione degli ultimi cadaveri è descritta come segue:

“Sul versante del versante occidentale di quota 880 dal famoso cedro, a 50 metri nel torrente, sono stati trovati 4 cadaveri, di cui tre uomini e una donna. Il corpo della donna è stato identificato: questa è Lyudmila Dubinina. È impossibile identificare i corpi degli uomini senza sollevarli.
Tutti i cadaveri sono nell'acqua. Sono stati scavati da sotto la neve con una profondità da 2,5 metri a 2 metri. Due uomini e un terzo giacciono con la testa a nord lungo il ruscello. Il cadavere di Dubinina giaceva nella direzione opposta con la testa contro la corrente del torrente.

(dai materiali del procedimento penale)

Nella Risoluzione sulla chiusura del procedimento penale, emessa dal procuratore legale Ivanov il 28 maggio 1959, l'ubicazione della pavimentazione e dei cadaveri è definita più precisamente:

“75 metri dal fuoco, verso la valle del quarto affluente della Lozva, cioè perpendicolarmente al percorso di spostamento dei turisti dalla tenda, sotto uno strato di neve a 4-4,5 metri di distanza, sono stati ritrovati i cadaveri di Dubinina, Zolotarev, Thibault-Brignolles e Kolevatov.

(dai materiali del procedimento penale)

Questa perpendicolare può essere vista nello schema del procedimento penale.

(dai materiali del procedimento penale)

70 metri dal cedro. "Al fiume Lozva" significa dal cedro a nord-ovest. Il torrente scorre oltre il cedro da sud a nord verso Lozva. Scorre nel 4° affluente della Lozva.

Schematicamente, la posizione della pavimentazione e degli ultimi quattro cadaveri può essere rappresentata come segue:

La posizione del burrone sulla mappa:

Il burrone è stato innevato a febbraio e da marzo ad aprile fino al 6 maggio 1959. Il burrone era anche coperto di neve nell'aprile 2001, quando M. Sharavin era lì come parte della spedizione Popov-Nazarov ...

Tra la tenda e il cedro c'era un burrone, sul fondo del quale scorre un ruscello. Il burrone si estende da sud a nord in direzione di un ruscello che scorre lungo il suo fondo fino al 4° affluente della Lozva. Ma il 26 febbraio il burrone era già coperto di neve. Non si nota nemmeno che fino a poco tempo fa c'era un burrone. Si vede solo il versante, la sponda destra orientale del torrente, che si elevava ad un'altezza di circa 5-7 metri. Lo ha dimostrato il motore di ricerca Yuri Koptelov.

“Sul ciglio (più in là il pendio era più ripido) abbiamo visto tracce accoppiate di diverse coppie, profonde, su neve fresca. Camminavano perpendicolarmente al pendio della tenda nella valle dell'affluente del fiume. Lozva. Abbiamo attraversato dalla sponda sinistra della valle a quella destra e dopo circa 1,5 km ci siamo imbattuti in un muro, alto 5-7 metri, dove il torrente ha svoltato a sinistra. Davanti a noi c'era un'altezza di 880 e sulla destra c'era un passo, che in seguito fu chiamato corsia. Diatlov. Siamo saliti la scala (frontalmente) a questo muro. Sono a sinistra, Mikhail è alla mia destra. Davanti a noi c'erano rare betulle basse e abeti, e poi un grande albero torreggiava: un cedro.

(dai materiali del procedimento penale)

Sembra abbastanza affidabile che Yuri Koptelov abbia descritto il luogo della presunta caduta dei turisti Zolotarev, Dubinina e Thibaut-Brignolles. Con certezza, si può presumere che il luogo da cui sono stati tagliati l'abete e la betulla per la pavimentazione siano quelle molto "rari betulle basse e abeti" dalla descrizione di Koptelov. E Yury Koptelov e Misha Sharavin sono saliti un po 'a destra del muro, dove il muro non è così alto e più piatto, il che rende più possibile salire la scala con gli sci sulla fronte. È proprio di fronte al cedro.

I corpi degli ultimi 4 turisti sono stati trovati in un burrone sotto uno strato di neve di 2-2,5 metri di spessore.

Considerando che il fondo del burrone non era ancora innevato il 1 febbraio, perché È stato dopo il 1 febbraio che i testimoni hanno notato forti nevicate e bufere di neve nella regione della cresta del Poyasovyi Kamen (le loro testimonianze sono sotto), quindi una caduta su un fondo roccioso da un ripido 5-7 metri di altezza sembra molto pericolosa. Ma ne parleremo più avanti.

“31 gennaio 1959. Oggi il tempo è un po' peggiore: vento (da ovest), neve (apparentemente con abeti) perché il cielo è completamente sereno. Siamo partiti relativamente presto (circa 10:00). Percorriamo la battuta pista da sci di Mansi. (Finora abbiamo camminato lungo il sentiero Mansi, lungo il quale un cacciatore ha cavalcato una renna non molto tempo fa.) Ieri abbiamo incontrato, a quanto pare, il suo pernottamento, il cervo non è andato oltre, il cacciatore stesso non è andato avanti le tacche del vecchio sentiero, stiamo seguendo ora le sue tracce. Oggi è stato un pernottamento sorprendentemente buono, caldo e asciutto, nonostante la bassa temperatura (-18° -24°). Camminare oggi è particolarmente difficile. Il sentiero non è visibile, spesso ci allontaniamo o brancoliamo. Quindi, percorriamo 1,5-2 km all'ora. Sviluppiamo nuovi metodi per camminare in modo più produttivo. Il primo lascia lo zaino e cammina per 5 minuti, poi ritorna, si riposa per 10-15 minuti, poi raggiunge il resto del gruppo. Nasce così il modo non-stop di posare i binari. Particolarmente difficile per il secondo, che percorre la pista da sci, il primo, con lo zaino. Ci stiamo gradualmente separando da Auspiya, la salita è continua, ma piuttosto regolare. E ora gli abeti rossi si sono esauriti, una rara foresta di betulle è andata. Siamo arrivati ​​ai margini della foresta. Il vento è da ovest, caldo e penetrante, la velocità del vento è simile alla velocità dell'aria quando l'aereo si alza. Nast, luoghi nudi. Non devi nemmeno pensare al dispositivo della lobaza. Circa 4 ore. Devi scegliere l'alloggio. Scendiamo a sud - nella valle di Auspiya. Questo è probabilmente il posto più nevoso. Il vento è leggero su neve spessa 1,2-2 m. Stanchi, sfiniti, si misero a organizzare il pernottamento. La legna da ardere è scarsa. Abete crudo malaticcio. Il fuoco è stato costruito sui tronchi, riluttanza a scavare una buca. Ceniamo proprio nella tenda. Caldo. È difficile immaginare un tale comfort da qualche parte sulla cresta, con un ululato penetrante del vento, a cento chilometri dagli insediamenti.

(dai materiali del procedimento penale)

Non ci sono più voci nel diario generale, finora non sono state trovate voci per altre date successive al 31 gennaio nei diari personali dei membri del gruppo. La data dell'ultimo pernottamento è determinata nella Risoluzione a noi nota sulla chiusura del procedimento penale, firmata dal procuratore forense Ivanov come segue:

“In una delle telecamere è stato conservato un fotogramma (scattato per ultimo), che mostra il momento dello scavo della neve per allestire una tenda. Considerando che questo scatto è stato effettuato con un tempo di posa di 1/25 sec., ad un'apertura di 5.6 con una sensibilità della pellicola di 65 unità. GOST, e tenendo conto anche della densità dell'inquadratura, possiamo supporre che i turisti abbiano iniziato a montare la tenda intorno alle 17:00 del 1 gennaio 1959. Una foto simile è stata scattata con un'altra fotocamera. Dopo questo tempo, non è stato trovato un singolo record e non una sola fotografia ... "

(dai materiali del procedimento penale)

Finora, nessuno ha visto queste immagini di allestire una tenda in un procedimento penale. E questo è il più grande mistero del caso...

Stanislav Ivlev

La continuazione può essere trovata nel libro di Stanislav Ivlev "La campagna del gruppo Dyatlov. Sulle orme del progetto atomico". L'intero libro, o un testo completo separato della ricostruzione, può essere ordinato sul "Pianeta", contribuendo alla pubblicazione del libro.

A metà gennaio 1959, un gruppo di nove persone, guidato dal 23enne UPI Igor Dyatlov, partì per una campagna che avrebbe dovuto durare poco meno di un mese. Il 15 febbraio 1959 non si misero in contatto al posto di blocco e, su insistenza degli amici dei turisti, una squadra di ricerca e soccorso andò a cercarli pochi giorni dopo. hanno scoperto una tenda tagliata, in cui c'erano coperte congelate, scarpe, capispalla e oggetti personali dei Dyatloviti.

L'unica persona strana nella campagna era il 37enne Alexander (alias Semyon) Zolotarev. Prima della fatale campagna, nessuno dei membri del gruppo lo conosceva. Alcuni ricercatori lo vedono come la causa della tragedia sulla "Montagna dei Morti".

A 1,5 km dalla tenda sotto un cedro tentacolare, sono stati trovati un incendio spento e due: Yuri Doroshenko e Georgy (Yuri) Krivonischenko. Lo stesso giorno, nella direzione dal cedro alla tenda, trovarono il leader del gruppo, Igor Dyatlov e Zinaida Kolmogorova, ei motori di ricerca trovarono il cadavere di Rustem Slobodin. I turisti erano spogliati e spogliati, i loro volti avevano una tinta arancione. Come stabilito da una visita medica forense, tutti e cinque sono morti per ipotermia, cioè congelato.

Dopo 2 mesi di continue ricerche in un ruscello a una profondità di 2 metri sotto la neve, sono stati trovati i corpi dei restanti membri del gruppo: Alexander (Semyon) Zolotarev, Lyudmila Dubinina, Nikolai Thibault-Brignolles e Alexander Kolevatov. Il secondo gruppo di corpi era sorprendentemente diverso dai cadaveri ritrovati in febbraio-marzo. Di questi, solo Kolevaty non ha riportato ferite gravi. I volti di Dubinina e Zolotarev erano sfigurati dalla decomposizione, gli occhi mancavano, Lyudmila non aveva lingua e l'osso ioide era rotto. Inoltre, entrambi avevano rotto diverse paia di costole. Thibaut-Brignolle e Zolotarev avevano lesioni al cranio depresse incompatibili con la vita. Le autorità sono giunte alla conclusione che i turisti sono stati vittime di un disastro naturale (valanghe, tempeste di neve), che non hanno potuto affrontare. Il caso è stato chiuso e classificato per 25 anni.

Più domande che risposte

Fin dall'inizio, dai parenti e dagli amici del gruppo defunto, nonché da tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca, hanno sottoscritto un abbonamento di riservatezza. La tragedia è diventata una leggenda, le controversie su questa campagna non cessano da più di 50 anni.

Nella testimonianza di diversi testimoni compaiono una specie di palle di fuoco, che potrebbero causare la morte di turisti. Tuttavia, le autorità non hanno considerato questo problema.

Le domande più frequenti sono:
- perché le autorità non avevano fretta di iniziare a cercare il gruppo scomparso e poi per molto tempo si sono rifiutate di seppellire i Dyatloviti a Sverdlovsk,
- perché l'ispezione della scena e l'autopsia sono state eseguite con tanta noncuranza,
- cosa significava lo strano colore dei volti dei morti, perché hanno condotto un esame radiologico,
- dove gli ultimi quattro turisti hanno riportato ferite così terribili.
E, forse, la domanda più importante: cosa ha reso turisti coraggiosi ed esperti tagliare le loro case e saltare in un gelo di 30 gradi senza capispalla e scarpe.

Versioni della morte del gruppo Dyatlov

Nei decenni della misteriosa tragedia si sono accumulate circa 70 versioni diverse, da quelle più o meno intelligibili a quelle ufologiche e mistiche. Al momento, solo alcuni di loro predominano.

La più plausibile sembra essere la versione a valanga descritta da E. Buyanov. Secondo lei, i turisti hanno commesso una serie di errori, che hanno portato alla morte dell'intero gruppo. La tenda è stata allestita su un pendio con una pendenza di 20°, che ha causato la caduta di una piccola tavola da neve ghiacciata, che ha schiacciato la tenda e causato ferite ai turisti. Nella completa oscurità, sotto i gemiti e le grida dei feriti, i Dyatloviti uscirono dalla tenda, tagliandola con i coltelli. Fuori li aspettava una tempesta furiosa. Tutto quello che sono riusciti a fare è stato tirare fuori le vittime dalle macerie, indossare quelle cose che erano visibili e cercare di spostarsi a distanza di sicurezza. Hanno agito in modo coeso e organizzato: hanno scavato una buca dove hanno deposto i feriti, hanno dato loro i loro vestiti caldi, hanno acceso un fuoco e poi hanno cercato di tornare alla tenda, ma non hanno potuto far fronte alle intemperie e si sono congelati.

Inoltre, ci sono un certo numero di versioni che animali selvatici o Bigfoot potrebbero spaventare a morte i turisti. E anche che potessero litigare tra loro e combattere.

Secondo le testimonianze del gruppo turistico, che si trovava dall'altra parte del monte Otorten, la sera del 1 febbraio hanno osservato uno strano fenomeno luminoso sopra il passo, che in seguito fu chiamato Passo Dyatlov. Su questa base, vengono avanzate diverse ipotesi che i turisti potrebbero vedere nella notte tra l'1 e il 2 febbraio. Potrebbe essere un razzo deviato, un fulmine globulare, un incidente UFO, ecc.

Un'altra versione degna di nota sono le teorie del complotto. La sua essenza è che tre dei 9 diatloviti erano ufficiali del KGB e stavano preparando una fornitura controllata di cose con radiazioni per agenti dell'intelligence straniera. Tuttavia, qualcosa non è andato come previsto e gli agenti hanno costretto i turisti a spogliarsi e li hanno portati fuori al freddo, quindi hanno finito e hanno organizzato una frettolosa partenza dalla tenda. In altre versioni, le spie sono sostituite da prigionieri evasi, cacciatori di Mansi o soldati sovietici a guardia di un campo di addestramento top-secret.

Nonostante il fatto che molte versioni suonino abbastanza convincenti, nessuna spiega tutti gli strani fatti del procedimento penale.